Mosul Melody
“Si dice che la prima vittima di una guerra sia la verità. Chi l’abbia affermato, dove e quando Didier non se lo ricorda”.
Quello che sa è che nella vita, e a maggior ragione in una guerra, nulla è tutto bianco o tutto nero. Ha capito che si può arrivare ad arricchire un assassino per fare del bene. Che si può perfino comprare un uomo per salvarlo. Che nel fragore delle bombe che ti cadono accanto le “anime belle” devono per forza fare i conti con la cruda realtà.
Con il suo primo romanzo Mosul Melody, Francesco D’Orsel – impegnato nella cooperazione internazionale – ci offre le vicende personali e collettive di un gruppo di operatori umanitari sullo sfondo della “Battaglia di Mosul”, l’offensiva internazionale del 2017 contro il califfato di Daesh che aveva preso la città nel giugno del 2014. La città, la seconda per popolazione in Iraq, fu l’ultima roccaforte Isis in quel Paese e l’annunciata offensiva per riprenderla fu propagandata come la “madre di tutte le battaglie”.
Al centro di Mosul Melody ci sono Didier, un giovane francese alla sua prima esperienza sul campo con una organizzazione umanitaria e Brady il capo della missione, capace della più cinica spregiudicatezza quanto della dedizione più assoluta nel tentativo di salvare vite umane nell’inferno iracheno. Didier dovrà aiutare Brady, ad aprire un ospedale lungo la linea del fronte. Assieme a loro, sulla scena, si muovono Delphine, Erwann, Emma, German, e gli altri: voci e volti di una esperienza corale, in cui la vita cambia ogni giorno di significato.
Francesco D’Orsel
Mosul Melody
Edizioni All Around, 2021
Pagg. 288, € 15,00
Trackback dal tuo sito.