NEWS

Le T-shirt dei clan disonorano Napoli e la memoria delle vittime. Intervenga il Parlamento

Geppino Fiorenza * il . Campania, Cultura, Giovani, Mafie, Memoria

Caro Direttore,

Ho letto dal Mattino, con rammarico e quasi sgomento, della diffusione di magliette riportanti i loghi e le parole d’ordine della camorra, messe in vendita su Amazon ed E-bay.

E già diffuse in Italia e all’estero con troppa nonchalance tra giovani acquirenti, colpevoli di una sorta di macabra collusione o spinti forse anche inconsapevolmente come in un gioco perverso che danneggia senza dubbio l’immagine della nostra Napoli e del nostro Paese. Dopo la retorica del mandolino ecco la pericolosa immagine dei clan assassini e predatori di vite, della stessa democrazia e della libertà.

Proprio quando stiamo mettendo a punto il programma delle Giornate che dedicheremo a Giancarlo Siani, con la presentazione di libri con i suoi articoli e di quelli che parlano di lui. Senza retorica, ma certamente come uno dei più significativi simboli della libertà d’informazione, del giornalismo d’inchiesta, di denuncia della camorra e del malcostume politico, colluso con i clan, di testimonianza delle battaglie per la libertà dalle mafie, per il lavoro, per la cultura, che ha ispirato ed ispira migliaia di giovani in tutt’Italia.

Tra l’altro la raccolta dei suoi articoli, con “Parole di una Vita”, IODedizioni e quella curata dal Mattino l’anno scorso “Giornalista-Giornalista” e quello di Repubblica “La stampa addosso”, a cura del magistrato Armando D’Alterio, sono in tutte le sedi regionali di Libera, come dono della Fondazione Giancarlo Siani Onlus a Luigi Ciotti ed alla sua organizzazione.

Ha già detto bene don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s.: è necessario denunciare in ogni modo ed in ogni forma quest’assurdo iniziativa, di fatto propagandista di simboli mafiosi. E ha fatto bene Paolo Siani a ricordare ben altre magliette distribuite dalla Fondazione con lo slogan “La camorra non vale niente”, indossata dai familiari delle vittime durante il 21 marzo e da tantissimi ragazzi delle scuole e delle associazioni.

E vorrei ricordare, senza riaprire la polemica sulla serie televisiva di Gomorra, che certo, pur trattandosi di un’opera ben fatta, di danni ne ha fatti e ne fa. È assurdo pensare al rischio della pura e semplice “imitazione” che potrebbero indurre i suoi personaggi. Ma a parte l’influenza, per certe fasce giovanili, della sua comunicazione “subliminale”, il danno vero consiste nel racconto parziale e perverso d’una realtà, sia pure esistente, ma che assurge a rappresentarla ossessivamente in maniera onnicomprensiva. E vorrei rammentare che, invece, proprio quella frase “ la camorra non vale niente”, pronunciata da Roberto Saviano a Casal di Principe, gli valse le minacce dei clan e segnò l’inizio della sua protezione da parte delle FF.OO.

Ed oggi, dopo le nostre battaglie per l’eliminazione degli altarini dedicati ai ragazzi di camorra, grazie al Prefetto Valentini ed alla campagna portata avanti tenacemente proprio dal Mattino, s’apre un fronte più vasto e complicato di contrasto.

Credo che la Commissione parlamentare antimafia si debba esprimere nel merito, ma anche che sarebbe necessaria una concreta e vibrata protesta di denuncia da parte di tante autorità, a cominciare dal Ministro Franceschini, a cui dobbiamo essere grati per la diffusione del meglio che l’Italia offre al mondo intero, perché la nostra città di Napoli ed il nostro Paese non sia infangato da immagini distorte e devianti.

* Presidente di AsCenDeR e presidente onorario della Fondazione Giancarlo Siani Onlus

Lettera al direttore de “Il Mattino”, pubblicata il 30/08/2021

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link