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Ricordare Borsellino. Le “formiche” sfilano con Beppe Sala (per far tacere le “cicale”)

Nando dalla Chiesa il . Cultura, Istituzioni, Mafie, Memoria

Stavolta vi parlerò di insetti. Iniziando dalle zanzare. E guai a chi dice che l’argomento è troppo fatuo e non interessa a nessuno. L’argomento zanzare furoreggia sempre, credetemi: a qualsiasi luogo lo riferiate, e qualsiasi immagine possa esserne evocata.

Ricordo, per esempio, quando la parola aveva curiosamente assunto l’immagine di un giornalino studentesco. “La zanzara” si chiamava infatti il giornale del liceo Parini di Milano. Divenne un caso nazionale, ma nazionale davvero, perché un gruppo di tre studenti vi aveva pubblicato un’inchiesta (oggi innocente) sulle abitudini sessuali di studenti e studentesse. Ci fu pure un grande processo.

Era il 1966, e io che ogni tanto prendevo il treno portandomi dietro (apposta) il sacco di tela con su scritto “Parini”, venivo segnato a dito nelle stazioni, inseguito da un sussurrare complice e ammiccante: “sono quelli della Zanzara”.

Quarant’anni dopo, nel 2006, feci un viaggio in Finlandia avvertito ossessivamente dai nostri esperti di Nord-Europa di non andarci in agosto: “non hai idea di quante zanzare ci siano, sarà un inferno”. Andai lo stesso. E di zanzare, io turista agguerrito con creme e spray, non trovai l’ombra. Nemmeno nella regione dei grandi laghi. Dovetti andarmene a cercare un paio lungo un torrente.

Lo scrissi sull’ “Unità” al mio ritorno, ironizzando divertito sugli esperti. Mal me ne incolse. Fioccarono lettere e polemiche offese. Sarei dovuto andare esattamente qui o esattamente lì; peccato che prima di partire fosse tutta la Finlandia.

Ora le zanzare hanno invaso Milano. E chi ha un poco di esperienza capisce che nell’anno del vaccino non è stata fatta la disinfestazione. Soffrir bisogna.

Per la prima volta in vita mia ho dovuto battagliare con le zanzare durante una seduta di laurea, benché con aria condizionata. Tanto che solo una tesi sulla ‘ndrangheta in Val d’Aosta mi ha consentito di difendermi e di avere la meglio sul nemico.

E sempre per la prima volta ho fatto un’intervista all’aperto dovendomi scusare davanti alle telecamere per l’andirivieni delle mani su fronte e guance: ossia per lo sforzo di liberarmi la faccia da stormi di zanzare e moscerini satolli del mio sangue. Non al tramonto ma alle tre del pomeriggio. Non accanto a una palude ma a Parco Ravizza, vero gioiello del verde milanese. Ma pieno zeppo, quest’anno, dei malefici insetti; “perché c’è il sole”, o “perché ha piovuto”, o “perché a un chilometro c’è il Naviglio”. Ora ci scommetto: qualcuno giurerà che la disinfestazione è stata fatta il giorno tale o la settimana tale. Io, come per i lavori stradali, ho un modesto suggerimento di rimbalzo: quando pagate opere e servizi, controllate.

E qui arrivano di diritto le cicale. Le quali cantano le grandezze di Milano, i bandi, i lavori, le convenzioni urbanistiche che rendono Milano più ospitale, senza vedere (altrimenti sarebbe ancora più grave) che la città diventa sempre più ospitale per autentici banditi.

Senza sapere, scherzi dell’anagrafe, che una volta, per esempio in quel 1966, certi tipi alla pubblica amministrazione neanche erano in grado di avvicinarsi. Ora hanno i tappeti rossi, e fanno illegalità sfrontate, mentre le cicale cantano narcise.

Per fortuna ci sono le formiche. Quelli che senza apparire e senza affabulare né di fashion né di glamour consentono alla città di avere energia e decoro. Che si occupano di costruire cose buone, di produrre eccellenze vere, di dare al mondo nuove conoscenze, di difendere e diffondere valori.

Oggi, per dire, Milano ospiterà ben tre manifestazioni istituzionali e civili (insieme) in ricordo di Paolo Borsellino.

A una di queste parteciperà anche il sindaco Sala. A lui vada questo mio “De insectis”, come ringraziamento per la sua presenza odierna e come accorato appello a liberarci dalle cicale (e dalle zanzare, possibilmente).

Fonte: Il Fatto Quotidiano, 19/07/2021

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A volte ritornano. Amedeo, dalle risorse umane alle ricerche sulla mafia nel mondo

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