Bruno Caccia, un omicidio senza giustizia
Bruno Caccia, Procuratore della Repubblica di Torino, fu ucciso da due killer il 26 giugno 1983 nei pressi della propria abitazione.
A distanza di trentotto anni dal fatto, la completa verità sull’omicidio non è ancora emersa in un pubblico dibattimento all’interno di un’aula di giustizia. Rocco Schirripa ed il boss della ‘ndrangheta Domenico Belfiore sono stati condannati, rispettivamente, in qualità di membro del gruppo esecutivo e di mandante del delitto. Tuttavia, nessuna certezza giudiziaria è stata raggiunta sull’identità dei killer che uccisero il Procuratore Caccia, sulle generalità dei membri facenti parte del gruppo esecutivo dell’omicidio oltre a Schirripa e sui nomi di ulteriori mandanti che con ogni probabilità concorsero, assieme a Belfiore, alla deliberazione dell’atto criminale.
Il punto sulle indagini in corso sull’omicidio del Procuratore Caccia sarà fatto sabato 26 giugno 2021 a partire dalle ore 17.00 durante l’incontro intitolato ‘Bruno Caccia, un omicidio senza giustizia’. L’incontro sarà moderato, in diretta streaming, dalla giornalista Antonella Beccaria e vedrà la partecipazione di: Carmen Duca, coordinatrice Agende Rosse Torino. Federica Fabbretti, direttivo Agende Rosse. Paola Caccia, figlia del Procuratore Bruno Caccia. Fabrizio Gatti, giornalista. Fabio Repici, avvocato.
L’evento sarà trasmesso sul sito www.19luglio1992.com e sui canali social del Movimento Agende Rosse.
Invitiamo tutti a partecipare all’incontro-dibattito per conoscere in modo più approfondito il contesto in cui Domenico Belfiore concorse con altri soggetti, verosimilmente in parte interni ed in parte esterni alla criminalità organizzata, a deliberare l’eliminazione fisica del Procuratore di Torino. Si trattò di un fatto senza precedenti per le regioni del nord Italia dove le mafie mai, prima di allora, avevano utilizzato l’omicidio come arma di attacco frontale nei confronti di giudici o magistrati.
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