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Con pandemia in aumento operazioni di riciclaggio: la sintesi del rapporto annuale UIF 2020

Massimo Lauria * il . Brevi, Corruzione, Criminalità, Economia, Istituzioni

«La crisi ha reso ancor più visibile la capacità della criminalità di essere “liquida”, cioè mutevole e dinamica, e la sua abilità nel cogliere ogni opportunità di guadagno, anche la più spregevole, e, in funzione di questa, di tessere alleanze, insinuarsi e confondersi nei più diversi ambienti economici, accrescendo l’infiltrazione nelle imprese e nella società».

Così Claudio Clemente, direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (UIF), lancia l’allarme sulla capacità delle mafie di mettere le mani su pezzi importanti dell’economia, ma ribadisce anche che lo Stato è in grado di reagire, fornendo risposte pronte, nonostante le difficoltà delle istituzioni nel seguire i mutamenti repentini dei gruppi criminali. E lo fa il 24 giugno in diretta streaming nella relazione che introduce il Rapporto annuale della UIF per il 2021.

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Nelle oltre 140 pagine di report emergono dati inquietanti e risposte ai tentativi delle consorterie criminali di controllare economia e imprese. Sulla scrivania della Uif sono arrivate oltre 113mila segnalazioni di operazioni sospette (SOS), ovvero 7.400 euro in più rispetto al 2019 (+7,0%). Aumento, scrive l’Unità di informazione, ascrivibile interamente a sospetti di riciclaggio. Mentre le segnalazioni connesse alla pandemia nel 2020 sono state 2.277 per oltre 8,3 miliardi di euro. Un lavoro efficace, come testimonia anche l’ampio interesse ricevuto dagli Organi investigativi e dalla Direzione nazionale antimafia.

Dietro queste segnalazioni si nasconde “la compravendita di materiale sanitario e di DPI cui si sono aggiunti, successivamente, l’erogazione e l’utilizzo incongruo di finanziamenti garantiti o contributi a fondo perduto“. È interessante anche la geografia delle operazioni sospette, che coinvolge il Lazio per il 18,7%, la Lombardia per il 14,4%, cui seguono Emilia-Romagna con l’8,8%, la Campania con l’8,5% e il Veneto con il 7,6%. Mentre 1796 segnalazioni si riferiscono ai primi cinque mesi del 2021, per una cifra che si aggira intorno a 1,86 miliardi di euro.

Novità importante è la firma di un protocollo d’intesa con Cassa Depositi e Prestiti, “volto ad agevolare la collaborazione attiva della Cassa nell’ambito dell’attività di gestione del cosiddetto Patrimonio. “Rilancio, istituito a sostegno del sistema economico e produttivo italiano colpito dall’emergenza epidemiologica”, scrive in una nota la UIF che ricorda come l’accordo “consentirà di acquisire informazioni in merito agli interventi richiesti e all’elaborazione di profili comportamentali a rischio per facilitare l’invio di segnalazioni di operazioni sospette”.

A questo si sommano i progetti informatici innovativi che, conclude Clemente, «assieme alle necessarie ulteriori evoluzioni organizzative, ci consentiranno di fronteggiare il continuo rilevante aumento dei volumi e la diversificazione delle attività», anche alla luce dell’efficace sinergia fra FIU estere, Autorità di vigilanza, Organi investigativi e Magistratura che restano capisaldi del sistema di contrasto alla corruzione e alla criminalità.

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