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Milano: in manette dieci spacciatori del bosco di Rogoredo

Redazione il . Criminalità, Droga, Lombardia, SIcurezza

Ieri mattina, martedì 8 giugno, al termine dell’indagine “Bialba” la Polizia di Stato ha eseguito a Milano un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone, tra i 20 e i 40 anni, di nazionalità italiana, rumena, marocchina e albanese, ritenuti responsabili del reato di associazione a delinquere ai fini di spaccio.

Le indagini del Commissariato Mecenate, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano – Sostituto Procuratore Dott. Fraioli, hanno consentito di accertare come l’area di spaccio ricompresa tra via Orwell e via Sant’Arialdo, separate dalla linea dell’alta velocità, fosse stata a lungo gestita da due distinte organizzazioni criminali.

I luoghi che controllavano direttamente erano tre: il lato di via Sant’Arialdo, il tunnel sotto la tangenziale, in via Impastato, e la cascina nel bosco.

L’operazione di ieri mattina, che ha messo fine a uno dei due sodalizi, è stata il risultato finale di una lunga serie di interventi di Polizia nel corso degli ultimi 3 anni. L’attività degli agenti si è sviluppata nel quotidiano controllo del territorio, in servizi di pedinamento e osservazione, sequestri di droga e armi nella disponibilità degli appartenenti all’associazione a delinquere, in arresti e denunce, il tutto col supporto tecnico di intercettazioni telefoniche e localizzazioni gps.

Tasselli questi, rivelatisi utili ai poliziotti nel ricostruire tutti i ruoli ricoperti dagli arrestati, le modalità di finanziamento per l’acquisto dello stupefacente, come ad esempio la rapina consumata ai danni di un istituto bancario di Corso Lodi, fino alle modalità di smistamento della droga ai singoli pusher per la vendita al dettaglio nella zona di Rogoredo.

Nel corso dell’indagine gli investigatori hanno effettuato diversi sequestri di droga e armi, tra cui una pistola tipo revolver, un fucile mitragliatore, munizioni, un’accetta ed un taser; eseguiti anche diversi arresti in flagranza di reato.

Per finanziare l’acquisto delle partite di eroina e cocaina, l’organizzazione non disdegnava di commettere altri reati, come la rapina messa a segno nel luglio 2019 alla banca di corso Lodi, durante la quale due uomini, dopo aver tenuto in ostaggio due dipendenti, portarono via un bottino di circa 50mila euro.

I rapinatori sono poi stati arrestati, ed è stato accertato che entrambi facevano parte della banda di spacciatori.

La zona dello spaccio era controllata da una sorta di guardiano, un 42enne albanese, detto “Bilancia albanese”, e proprio da questo particolare è stato preso il nome dell’indagine. L’uomo garantiva la sicurezza della piazza di spaccio, controllando che tra clienti e spacciatori tutto filasse liscio.

Fonte: Polizia di Stato

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