10 mesi dall’uccisione di Mario Paciolla. Fnsi e Articolo21 incontrano i genitori
Sono passati dieci mesi da quando Mario Paciolla, osservatore dell’Onu per il rispetto degli Accordi di Pace a San Vinziente del Caguàn in Colombia, è stato ucciso a casa sua il 15 luglio del 2020 e per questo omicidio, all’inizio travestito da suicidio, ancora non si conoscono i mandanti e gli assassini. Ma il suo ricordo gli sopravvive.
Costruttore di pace nel suo lavoro quotidiano, Paciolla era anche un giornalista. Come testimoniano i tantissimi reportage e articoli che ha scritto, quando si firmava Astolfo Bergman, rispettando la cautela che caratterizza il mondo della cooperazione internazionale e le norme che regolano l’operato dei suoi lavoratori.
Ha parlato soprattutto di questo Giuseppe Giulietti, Presidente della Federazione Nazionale, che ha voluto incontrare i suoi genitori Anna e Pino Paciolla, ieri a Napoli quando ha visitato il murales a lui dedicato a via dell’Erba. In un piccolo parco, molto frequentato dai ragazzi e bambini della zona, all’Arenella, zona del popoloso quartiere del Vomero, Paciolla è il protagonista di un’opera di creatività urbana realizzata dall’artista Luca Carnevale su iniziativa del “Comitato Giustizia per Mario Paciolla”. Il suo ritratto sorge in uno dei luoghi della sua gioventù, grande appassionato di basket e parte della comunità cestistica.
“Credo sia doveroso – ha detto Giulietti – dedicare a Paciolla una pubblicazione che raccolga tutti gli innumerevoli articoli scritti nel corso della sua attività di giornalista. Un modo per ricordare la sua sete di verità, la voglia di raccontare i fatti. Ci piacerebbe sostenere questa iniziativa insieme con la FNSI, il SUGC e Articolo21 e, naturalmente, con l’assenso e l’apporto della sua famiglia, del Comune di Napoli, che da subito ha chiesto per lui verità e giustizia e del ‘Comitato Giustizia per Mario Paciolla’, che ogni giorno accende una luce per ricordarlo”. In rappresentanza del Comune di Napoli era presente Giovanni Pagano, assessore alle politiche del lavoro, innovazione e autonomia della città, che si è dichiarato vicino ai genitori e agli amici di Mario nella lotta per la verità.
“Una verità chiara ancora non l’abbiamo – ha raccontato Anna, madre di Mario – anche se nei nostri cuori la verità è certa. Quella nostra e dei nostri amici che ci sostengono dall’inizio”. “Bisogna mantenere alta l’attenzione – ha proseguito suo marito Pino – proprio per evitare che questo caso vada a finire nell’oblio e quindi tutti se ne dimentichino”.
Ha condiviso con lui parte della sua vita e infinite partite a pallacanestro il suo storico amico Daniele Grano del “Comitato Giustizia per Mario Paciolla”: “Mario sul campo era come nella vita, non si arrendeva mai”.
Désirée Klain, portavoce di Articolo21 per la Campania denuncia che il cooperante “si trovava nel posto giusto al momento giusto, aveva scoperto verità scomode. Proprio per questo hanno voluto zittirlo”. “Verità e giustizia per Mario – spiega Claudio Silvestri, segretario del SUGC – ma anche per tutto quello che accade nel nostro territorio, dove tanti i tanti Mario Paciolla nei quartieri, nei piccoli comuni di provincia continuano a denunciare il malaffare e rimangono isolati”.
Giulietti, successivamente, nel pomeriggio, ha incontrato anche uno dei comitati civici di Ponticelli, periferia Est della città, dove la camorra, ultimamente, ha ricominciato ad alzare la tensione anche con l’esplosione di bombe e “stese”.
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Un murale per Mario Paciolla all’Arenella, per non dimenticare
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