Progetto I CAN: a un anno dall’avvio, catturati 14 latitanti di ‘ndrangheta
Primo bilancio dell’iniziativa, promossa da Viminale e Interpol per rafforzare la rete di cooperazione internazionale. 11 i Paesi aderenti
A poco meno di un anno dall’avvio di I CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) sono 14 i latitanti di ‘ndrangheta catturati nel mondo grazie alla rete di cooperazione internazionale di polizia promossa dal progetto contro l’ organizzazione criminale che opera in 32 Paesi europei ed extraeuropei.
La cattura in Brasile di Rocco Morabito, secondo nella lista dei latitanti più pericolosi, e di Vincenzo Pasquino, anche lui tra i ricercati più pericolosi, è solo l’ultimo dei risultati raggiunti attraverso questo nuovo strumento di collaborazione.
Una proiezione internazionale, quella della ‘ndrangheta, ulteriormente testimoniata dai luoghi di cattura dei 14 latitanti: due in Albania, tre in Argentina, uno in Costa Rica, uno a Santo Domingo, uno in Svizzera, uno in Canada, due in Spagna, uno in Portogallo e due in Brasile.
Il progetto
I CAN è un progetto nato nel giugno 2020 e frutto dell’accordo tra il dipartimento della Pubblica Sicurezza e Interpol – l’Organizzazione per la cooperazione internazionale di polizia cui aderiscono 194 Paesi del mondo – interamente finanziato dall’Italia, con lo scopo di accrescere la cooperazione internazionale di polizia nel contrasto alla ‘ndrangheta.
Oltre all’Italia, il progetto coinvolge 11 Paesi: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Stati Uniti d’America, Uruguay.
L’Italia ha costituito un hub, presso la Direzione centrale della Polizia criminale, la cui componente di livello strategico coinvolge i vertici delle Forze di polizia, della Direzione investigativa antimafia e della Direzione centrale dei servizi antidroga, con il supporto della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
La componente operativa, invece, a composizione interforze, è in grado di comunicare su tutti i canali di cooperazione internazionale di polizia (Interpol, Europol e S.I.Re.N.E.), di avere accesso a tutte le banche dati di polizia nazionali e internazionali e di dialogare direttamente con gli uffici centrali delle forze di polizia dedicati alla lotta contro la criminalità organizzata e con le Unità nazionali I-CAN dei Paesi aderenti al progetto.
Gli obiettivi
- Realizzare un network (I-CAN) per un dialogo sostanziale e concretamente operativo nella lotta alla ‘ndrangheta;
- accrescere la conoscenza del fenomeno criminale spesso sconosciuto a livello internazionale;
- rafforzare lo scambio informativo multilaterale anche attraverso l’utilizzo dei più evoluti strumenti di analisi;
- organizzare e coordinare operazioni internazionali volte a localizzare e arrestare nel mondo i suoi pericolosi latitanti; individuare, sequestrare e confiscare gli asset finanziari ed economici riconducibili alla ‘ndrangheta; identificare nuove tendenze di infiltrazione nell’economia legale.
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