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Luigi Ilardo. Omicidio di Stato

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La confessione intima e inedita della figlia del boss Ilardo che fece scoprire il covo di Provenzano per poi essere abbandonato dallo Stato e in breve tempo giustiziato dai sicari della mafia.

«Hanno ucciso e seppellito lui, ma non noi e soprattutto me, che evidentemente ho ereditato tanto del suo coraggio. So che la mia liberazione avverrà quando emergerà la verità della storia, più grande di lui, nella quale mio padre si è trovato coinvolto e della quale è stato uno dei protagonisti. Mi scopro a raccontare certe vicende intramezzandole con ricordi privati, e resto la bambina ignara di allora, eppure sono la donna consapevole di oggi.»

Questa volta a parlare è Luana Ilardo, nata nel 1980, quando suo padre morì aveva appena sedici anni. Fu lei a scendere per strada e a raccoglierlo tra le sue braccia la sera del 10 maggio 1996, poco prima che scattasse il piano di protezione a tutela sua e della famiglia.

Il suo racconto ci commuove, perché oltre alla drammaticità della morte, la storia di Luana ci fa entrare dentro la mentalità e la vita quotidiana di una famiglia mafiosa, imparentata coi Madonia e a contatto con tutti i più importanti boss, compreso Provenzano.

Anna Vinci dà voce a Luana in modo puntuale e avvincente, una testimonianza toccante e drammatica dettata dall’amore di una figlia che a poco a poco si rende conto di quanto la sua vita sia stravolta prima dalla carcerazione del padre e poi dalle continue fughe, sparizioni, paure. È incredibile come la grande storia di questo Paese passi da qui, attraverso questa vicenda famigliare che ci è restituita in tutta la sua concretezza.

In appendice alcune dichiarazioni e lettere private di Ilardo e documenti sulla sua collaborazione, oltre ad un dialogo tra l’autrice e Giorgio Bongiovanni, direttore di “Antimafia Duemila”.

Anna Vinci
Luigi Ilardo. Omicidio di Stato
La testimonianza della figlia Luana
Prefazione di Michele Riccio
Chiarelettere, 2021

Pagg. 240, € 16,00

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