NEWS

Meno restrizioni per la pandemia, la criminalità comune si “risveglia”

Piero Innocenti il . Criminalità, SIcurezza, Società

In fase di progressiva – e prudente – attenuazione delle restrizioni alla mobilità delle persone e alle varie attività commerciali adottate a partire dal 2020 dal Governo per la nota pandemia, si assiste al “risveglio” della criminalità di strada e comune costretta per lungo tempo alla forzosa inattività con “perdite” consistenti.

Inattività che ha prodotto, come rilevato dalle statistiche elaborate nel 2020 e in questo scorcio di anno dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, ad un vistoso calo, in gran parte delle province italiane, dei delitti denunciati (quelli che costituiscono la cosiddetta criminalità apparente per distinguerla da quella reale che comprende anche la cifra oscura dei delitti che non vengono denunciati).

Non credo si riesca a raggiungere, alla fine dell’anno, il numero di delitti denunciati del 2018 e 2019 (oltre due milioni in ciascun anno, in prevalenza furti), perché questo implicherebbe un super lavoro della delinquenza che non penso sia realizzabile e, tuttavia, i segnali di una ripresa in grande stile delle varie attività delinquenziali ci sono tutti come emerge dalla semplice elencazione di alcuni episodi che nelle ultime settimane si sono verificati qua e là su tutto il territorio nazionale.

Non poco allarme hanno suscitato alcuni fatti di sangue come quello del maliano colpito a fucilate a Foggia nei pressi di un accampamento dove vivono numerosi migranti oggetto di sfruttamento lavorativo da parte dei “caporali” e quello di un giovane di 22 anni ucciso e gettato in un fosso a Bastia Umbra.

Ed ancora, a Catania, dove un uomo di 52 anni, pregiudicato e vicino ad un clan mafioso, è stato colpito da alcuni colpi di pistola sotto casa. Mentre a Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca, è rimasto ferito a colpi di arma da fuoco un uomo da poche ora uscito dal carcere e coinvolto in vicende di droga.

Continua il far west in alcune zone di Napoli: nel rione Villa, negli ultimi giorni, diversi colpi di arma da fuoco esplosi nelle vie nei pressi di una scuola e a Pianura con una sparatoria tra due auto in corsa. Ripresi, in realtà mai completamente interrotti, gli assalti notturni ai bancomat: l’ultimo a quello di una banca ad Arezzo.

Si sono “ringalluzziti” gruppi di ladri che svaligiano case e autovetture (ripetuti casi a Modena e periferia), talvolta con modalità stupefacenti come è accaduto a Città di Castello (Perugia) dove i ladri penetrati nottetempo nella villetta di due coniugi anziani che riposavano e aver chiusa la loro camera a chiave, si sono impossessati di oggetti preziosi, oro e vari orologi.

Insicurezza in strada, dove può capitare di essere aggrediti e picchiati per essere rapinati dell’orologio (fatto accaduto a Crespellano, nel bolognese); di essere truffati in casa, come è successo a Torino con un finto tecnico della manutenzione idrica che è riuscito a sottrarre ben 30mila euro ad un donna di 85 anni.

Non sono mancate le rapine: una, a Rimini, con un diciassettenne armato arrestato dalla polizia dopo il colpo in un supermarket e l’altra a Pescara, in un ufficio postale, con due malviventi armati e con il volto coperto.

L’attenzione della politica è giustamente molto concentrata sulla evoluzione della pandemia per decidere, nelle prossime settimane, anche le eventuali ulteriori misure per ridurre le limitazioni alla mobilità notturna e, tuttavia, una maggiore attenzione dovrebbe essere rivolta alla sicurezza pubblica intensificando i servizi generali di polizia nel controllo del territorio. Un’azione coordinata delle forze di polizia che devono svolgere i prefetti e i questori nelle singole province.

*****

Insicurezza pubblica: non se ne può più

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link