Il giornalista partigiano
Un’analisi senza sconti sullo stato del giornalismo italiano e sul sogno – naufragato in parte – di chi ha combattuto nella Resistenza per una stampa libera e indipendente. Dalla mancanza di un editore puro al controllo della politica, dalle pressioni dei gruppi di potere al conflitto di interessi: perché in Italia l’informazione soffre di un deficit di libertà.
Un testamento sul mestiere di giornalista e sul suo ruolo di servizio pubblico, lasciato da uno degli eroi della Resistenza che fu primo direttore del telegiornale della Raie ne fu cacciato per disubbidienza alla politica.
Conversazioni sul giornalismo con Massimo Rendina, esponente della Resistenza e giornalista (Venezia, 4 gennaio 1920 – Roma, 8 febbraio 2015).
Sono stato direttore del telegiornale un paio d’anni. Poi fui cacciato.
Su due piedi mi fu comunicato che avrei dovuto lasciare “perché ero comunista”.
Io fui cacciato proprio perché mi ribellai a questo potere…
Ma certe cose non si possono chiedere a un giornalista partigiano.
Silvia Resta
Il giornalista partigiano
All Around, 2021
pagg. 160, € 15,00
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