130 migranti morti nel Mediterraneo: “Non si può più restare indifferenti, occorrono risposte umanitarie”
Il Centro Astalli esprime profondo cordoglio e dolore per la morte di 130 persone in mare nel tentativo di arrivare salve in Europa.
A loro si aggiungono una donna e un bimbo trovati, poche ore prima, senza vita su una barca su cui viaggiavano altre 100 persone che sono state riportate indietro in Libia.
Padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli: “Siamo sgomenti davanti all’orrore e all’indifferenza dei governi nazionali e dell’Unione Europea.
Ci si ostina a definire politiche migratorie, quelli che sono accordi stipulati con governi antidemocratici, spendendo capitali che potrebbero essere utilizzati per gestire le migrazioni in maniera sicura, legale e a beneficio di tutta la comunità.
Non possiamo tollerare che vite perse in mare non suscitino reazioni e risposte umanitarie. La politica democratica e le istituzioni che la decidono hanno come compito principale garantire una vita degna e libera a ogni essere umano sulla terra”.
#conirifugiati #ciriguarda
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Sono decine i migranti dispersi nel naufragio di un gommone al largo delle coste libiche. A bordo, secondo l'equipaggio della Ocean Viking, si trovavano 130 persone. L'allarme era partito mercoledì scorso, ma nessuna autorità è intervenuta pic.twitter.com/n72YmQ419g
— Tg3 (@Tg3web) April 23, 2021
+++ Strage annunciata di #migranti, 130 morti al largo della #Libia +++
Ecco la ricostruzione ora per ora, con mappe, foto, comunicazioni ufficiali. Tra silenzi, omissioni e scaricabarile.@nelloscavo@Avvenire_Nei@alarm_phone @SOSMedIntl @scandurahttps://t.co/XWIP60T7tC
— nello scavo (@nelloscavo) April 22, 2021
Nuova strage nel #Mediterraneo con 130 #migranti morti in mare#23aprile @TV2000it @CentroAstalli @M_RSezione https://t.co/vPgCzfyKyG
— Tg2000 (@tg2000it) April 23, 2021
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