Martedì 20/4, il Centro Astalli presenta il Rapporto 2021
Il Centro Astalli presenta il Rapporto annuale 2021
Un anno di attività e servizi in favore di richiedenti asilo e rifugiati
Martedì 20 aprile alle ore 11
in diretta sul canale YouTube del Centro Astalli
Presenta i dati del rapporto P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, con l’On. David Sassoli, presidente Parlamento Europeo, S.Em. Cardinal Luis Antonio Tagle, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Testimonianze di p. Stanko Perica, direttore JRS Europa Sud Est, e di Umba Mpemba, rifugiata congolese in Italia
- Richieste d’asilo: aumentano gli arrivi ma diminuiscono le domande di asilo. Crescono gli ostacoli per l’accesso alla protezione.
- Accoglienza: Aumenta la precarietà dei rifugiati. I decreti sicurezza complicano l’emersione e la presa in carico delle vulnerabilità. Si allungano i tempi dell’accoglienza assistita.
- Integrazione: Molti rifugiati perdono il lavoro per la pandemia, ritornano a chiedere cibo e sostegno economico alla mensa. L’Italia della società civile che include i rifugiati resiste ma è urgente un piano nazionale strutturale.
Il Rapporto annuale del Centro Astalli, il secondo che esce nella pandemia, descrive un anno, il 2020, al fianco di oltre 17mila rifugiati e richiedenti asilo, con dati su servizi offerti, nazionalità e status. Ne emerge un quadro in cui l’onda lunga dei decreti sicurezza e le politiche migratorie, di chiusura – se non addirittura discriminatorie – che hanno caratterizzato la normativa su immigrazione e asilo fino a fine 2020, acuiscono precarietà di vita, esclusione e irregolarità.
Il Rapporto si presenta come uno strumento per capire quali sono le principali nazionalità dei rifugiati che giungono in Italia per chiedere asilo; quali le principali difficoltà che incontrano nel percorso per il riconoscimento della protezione e per l’accesso all’accoglienza o a percorsi di integrazione. Ne emerge una fotografia in cui la pandemia ha messo in evidenza le lacune del sistema sanitario e del welfare territoriale, su cui per troppi anni non si è investito e si è continuato a tagliare risorse, indebolendo tutele e misure di sostegno alla popolazione più fragile di cui i rifugiati fanno parte.
Il Rapporto annuale 2021 descrive il Centro Astalli come una realtà che, grazie agli oltre 400 volontari che operano nelle sue 8 sedi territoriali (Roma, Bologna, Catania, Grumo Nevano, Palermo, Trento, Vicenza, Padova), si adegua e si adatta ai mutamenti sociali e legislativi di un Paese che fa fatica a dare la dovuta assistenza a chi, in fuga da guerre e persecuzioni, cerca di giungere in Italia.
Ad arricchire la pubblicazione un inserto fotografico dedicato ai 40 anni del Jesuit Refugee Service. Un racconto di come si sia continuato ad accompagnare i rifugiati in 56 paesi nel mondo durante la pandemia: nelle aree urbane, nei campi profughi, in zone di guerra, investendo sull’educazione e sulla formazione dei giovani e delle donne rifugiate. Ad introdurre le foto i testi inviati al Centro Astalli nel corso del 2020 da Papa Francesco, Filippo Grandi e S.Em. Cardinal Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria. In appendice al rapporto il colloquio sulle migrazioni “In ognuno la traccia di ognuno” tra il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il Prefetto della Comunicazione della Santa Sede Paolo Ruffini, S.Em. Cardinal Matteo Zuppi e la filosofa Donatella di Cesare.
Il rapporto e la cartella stampa saranno scaricabili dalle ore 11 di martedì 20 aprile su www.centroastalli.it
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