Nuova sede e nuova piattaforma per l’Archivio Flamigni, tra carta e digitale
Il 15 febbraio 2021, grazie all’impegno della Regione Lazio, l’Archivio Flamigni ha aperto la sua nuova sede a Roma, nel cuore del quartiere Garbatella, all’interno di “MEMO, Spazio di storia e memorie”, piazza Bartolomeo Romano 6.
Un sistema di consultazione completamente rinnovato che consente un’esperienza di navigazione semplice e immersiva fra i documenti.
La nuova piattaforma dell’Archivio Flamigni, realizzata da Hyperborea grazie al contributo della Regione Lazio e dell’Associazione 2 agosto 1980, è stata presentata lo scorso 26 febbraio 2021.
Insieme ad Ilaria Moroni, direttrice dell’Archivio Flamigni, sono intervenuti Cecilia Poggetti, Hyperborea, Micaela Procaccia, presidente ANAI, Umberto Gentiloni, Università La Sapienza di Roma e Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione 2 agosto 1980 di Bologna.
L’Archivio Flamigni
L’Associazione si è costituita nel 2005 con lo scopo di inventariare e rendere disponibile la vasta documentazione conservata e prodotta dal sen. Sergio Flamigni in oltre sessanta anni di lavoro politico, attività parlamentare e ricerca storica, in particolare a seguito del suo impegno nelle commissioni parlamentari d’inchiesta sul caso Moro, sulla P2, sulla mafia; attualmente il Centro documentazione conserva anche alcuni fondi archivistici di privati, le cui attività si sono intrecciate al lavoro di Sergio Flamigni.
Fin dalla sua nascita il Centro di documentazione si è impegnato per creare un collegamento virtuoso tra realtà interessate allo studio e alla documentazione della storia italiana recente, in particolare alla stagione delle stragi e del terrorismo; in questo ambito si situa il progetto della Rete degli archivi per non dimenticare, che a oggi comprende più di sessanta archivi, soprintendenze archivistiche, centri di documentazione e associazioni.
«È bene che i giovani possano costruire il futuro dell’Italia valendosi della memoria e della conoscenza del passato onde evitare le tragedie causate dal fascismo, dalla guerra e dal terrorismo. La memoria storica può costituire un patrimonio di sapienza e di forza per i giovani che intendono operare e lottare per un futuro in cui sia possibile conquistare pace e lavoro nello sviluppo della democrazia». Sergio Flamigni
Info: Archivio Flamigni
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