Marilù. Dal Tacco d’Italia alla guida del Premio Unesco per la libertà di stampa
La giornalista salentina è stata nominata il 15 gennaio 2021 – Faceva già parte della Giuria da tre anni
“Nella mia terra, la Puglia e il Salento, l’informazione libera è sempre stata vissuta come una minaccia da poteri territoriali, politici, criminali e mafiosi. Quindi essere presidente della giuria del Premio Unesco può aiutarmi ad aprire un dibattito costruttivo, anche online, sul ruolo del giornalismo, in particolare il giornalismo investigativo, fatto dalle donne, come strumento chiave per la democrazia”.
Così la giornalista Marilù Mastrogiovanni, amica e collaboratrice di Ossigeno per l’Informazione, commenta la sua recente nomina a presidente della giuria del Premio Unesco per la libertà di stampa intitolato a Guillermo Cano. A designarla la direttrice generale dell’Unesco Audrey Azouley, conferendole un ruolo assunto per la prima volta da un/una italiana in questa giuria, di cui Mastrogiovanni fa parte per il terzo anno consecutivo.
“Amo la mia terra anche quando, scrivendo di sacra corona unita, corruzione politica e colletti bianchi fin troppo sporchi, il mio amore non è ricambiato”. Scrive sul suo sito Mastrogiovanni. Giornalista d’inchiesta, semiologa ed esperta di linguaggio di genere, è direttrice e socia fondatrice della cooperativa di giornalisti che edita la testata online il Tacco d’italia, oltre che docente di Giornalismo web e social dell’Università di Bari.
“Tra il 2007 e il 2012 ho subito minacce dalla criminalità organizzata per le mie inchieste sul business dei rifiuti e sulle speculazioni edilizie in zone protette. Ho subito decine di querele temerarie, da persone vicine alla sacra corona unita e da colletti bianchi, imprenditori e politici. Tutte archiviate. Solo per una sono stata rinviata a giudizio e, dopo nove anni di calvario, assolta in primo e secondo grado, su richiesta del pm, perché quanto scritto era “tutto vero”.
Per le minacce ricevute ha dovuto trasferirsi con la famiglia da Casarano (Lecce) a Bari. Il 20 ottobre 2020 si è aperto a Lecce un processo alle persone che l’hanno denigrata, minacciata e offesa, ma che ha riservato a Marilù l’ulteriore amarezza di vedersi giudicata a sua volta per diffamazione su querela di coloro che l’hanno minacciata, in una riunione dei due processi compiuta dai giudici per velocizzare i processi. Ossigeno per l’Informazione leggi si è costituita parte civile al suo fianco d’intesa con la Ong londinese Media Defence.
“La descrizione della tua straziante esperienza come giornalista e donna che affronta la criminalità organizzata – le ha scritto Audrey Azouley – è particolarmente commovente: condurre un’indagine ‘semplice e onesta’ come dici tu, non dovrebbe essere un evento straordinario”.
La giuria Unesco è composta anche da Wendy Funes (Honduras) David Dembele (Mali), Hamid Mir (Pakistan), Alfred Lela (Albania), Zainab Salbi (Iraq).
Fonte: Ossigeno per l’Informazione
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