Contro le SLAPP, querele bavaglio, un appello al Consiglio d’Europa
Sono già una sessantina le organizzazioni e i gruppi della società civile che hanno sottoscritto la richiesta, ma c’è tempo sino al 4 marzo per aderire: al Consiglio d’Europa si chiede di agire, tramite una raccomandazione, a contrasto delle SLAPP, le querele bavaglio
I firmatari rappresentano giornalisti, attivisti, avvocati, sindacati, e si appellano al Consiglio d’Europa: le SLAPP, alias querele bavaglio, costituiscono un abuso del diritto, pericoloso per la democrazia in quanto vogliono mettere a tacere ogni voce critica, si tratti di inchieste giornalistiche, proteste pacifiche o denunce da parte di insider (cosiddetti whistleblower). Le SLAPP tipicamente ricorrono a lunghe e costose procedure giudiziarie, tentando di esaurire l’energia e il denaro della vittima, che si sentirà intimidita, abbandonata e propensa quindi al silenzio, all’autocensura.
L’Unione Europea, tramite ad esempio lo European Democracy Action Plan e il programma di lavoro della Commissione, ha riconosciuto l’importanza della questione, e ha promesso di agire, anche perché al momento non esistono né a livello europeo né a livello di legislazione nazionale misure di prevenzione, deterrenza e punizione delle querele pretestuose.
Anche il Consiglio d’Europa si è già espresso sul tema, affrontando la questione delle leggi penali sulla diffamazione come ostacolo alla libertà di espressione, e la recente presa di posizione della Commissaria per i diritti umani conferma che si tratta di una questione rilevante per tutti gli stati membri. A livello concreto, la Corte Europea dei Diritti Umani se ne è occupata in diverse occasioni, sottolineando come sia dovere degli stati facilitare la libertà di parola e creare un ambiente favorevole alla partecipazione dei cittadini al dibattito pubblico.
Secondo i promotori della richiesta al Consiglio d’Europa, membri di una coalizione internazionale anti-SLAPP, “bisogna agire in fretta. Data la dimensione e la natura del problema, chiediamo che il Consiglio d’Europa agisca quanto prima”.
In particolare, si chiede di adottare “una raccomandazione che dia chiare indicazioni sulle misure da elaborare per scoraggiare le SLAPP e farle archiviare in una fase iniziale, per sanzionare i querelanti o chi minaccia di querelare, e per assistere le vittime con supporto finanziario e legale”.
Tra gli aderenti, Articolo 21, la FNSI, il festival Imbavagliati, OBC Transeuropa, la Fondazione Libera Informazione, Ossigeno per l’Informazione, oltre alla Federazione Europea dei Giornalisti, la Fondazione Daphne Caruana Galizia e Greenpeace.
Per info sull’adesione, le organizzazioni possono mandare una mail a resourcecentre@balcanicaucaso.org.
* Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa
Questa pubblicazione è stata prodotta nell’ambito del Media Freedom Rapid Response (MFRR), cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e non riflette in alcun modo l’opinione dell’Unione Europea. |
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