Aggressione a Nello Trocchia, il sindacato parte civile nel processo ai Casamonica
Fnsi e Sugc al fianco del collega che, con l’operatore Giacomo Del Buono, l’8 maggio 2018 a Roma, fu “affrontato” mentre, per la trasmissione della Rai Nemo, documentava l’arresto di Antonio Casamonica e Alfredo Di Silvio. «La difesa della libertà di stampa è una battaglia che riguarda tutti», rilevano.
Il Sindacato unitario giornalisti della Campania, d’intesa con la Fnsi, si è costituito parte civile nel processo a quattro esponenti dei Casamonica che l’8 maggio 2018 a Roma aggredirono il giornalista Nello Trocchia e l’operatore Giacomo Del Buono, che, per la trasmissione della Rai Nemo, stavano documentando, insieme con la collega di La7 Micaela Farrocco, l’arresto di Antonio Casamonica e di Alfredo Di Silvio, ritenuti responsabili del pestaggio di una donna disabile e del titolare del Roxy Bar alla Romanina.
Il giudice ha ammesso la costituzione del Sindacato dei giornalisti, rappresentato dall’avvocato Giancarlo Visone, per tutti i reati contestati, anche per quelli che riguardano le botte ai poliziotti che si trovavano sul posto per garantire la sicurezza dei cittadini e per eseguire le ordinanze del giudice.
«Saremo al fianco di Nello Trocchia e di tutti i colleghi che vengono minacciati e aggrediti per garantire il sacrosanto diritto dei cittadini ad essere informati – affermano Fnsi e Sugc –. È importante che i giornalisti non restino soli, anche nelle aule dei tribunali. È fondamentale dare segnali forti perché i cronisti possano continuare a fare il loro lavoro senza il timore di ritrovarsi isolati e, quindi, vulnerabili. Noi ci saremo, sempre. Ma c’è un clima pesante attorno a chi fa informazione. È necessario che la difesa della libertà di stampa non sia percepitata soltanto come la battaglia di una categoria, come quella dei giornalisti, ma diventi una battaglia di civiltà, una battaglia di tutti per la difesa di un bene comune e necessario per la democrazia del Paese».
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