La città che sale
l libro è un viaggio nella Milano degli ultimi trent’anni. Con La città che sale Marco Garzonio colma una lacuna. Raccontando ciò che siamo stati riscatta la cronaca convulsa di un mutamento epocale e la colloca in una prospettiva di senso. Nella prima parte il volume ricostruisce le vicende che hanno cambiato il volto e l’immagine di una città venutasi a trovare non all’improvviso come si usa dire – Garzonio documenta le origini della disaffezione verso la politica e del malcostume – da “Capitale morale” a Tangentopoli.
Nella seconda parte l’Autore mostra passo dopo passo le tappe del percorso che han portato Milano ad essere più bella, internazionale, possibile motore di una ripresa nazionale; lo fa raccogliendo i testi che dal 2000 ad oggi ha redatto in occasione del Rapporto sulla città.
Con tale documento ogni anno la Fondazione Culturale Ambrosianeum monitora i principali fattori di sviluppo, gli impedimenti, le contraddizioni, le potenzialità, le prospettive, i sogni d’una Milano “laboratorio”, e non “modello” come spesso si dice impropriamente, perché – dimostra Garzonio – è qualcosa di statico il modello, da ripetere e riprodurre, mentre Milano è realtà in continua trasformazione, grazie a chi “ci si mette e si rimbocca le maniche”, nato qui o immigrato, da altre regioni o da Paesi lontani: Milano ha la creatività nel sangue, sa essere madre e non matrigna.
Il passaggio tra quel che è stato e la responsabilità individuale e collettiva verso ciò che potrà venire Garzonio lo suggerisce nella parte finale del libro: un imperdibile “Piccolo Dizionario delle virtù ambrosiane”. Si tratta di 21 parole chiave che fanno da ponte tra le radici e la tradizione, da una parte, e il futuro di una cittadinanza attiva. Un denso indice dei nomi rimanda all’agenda di protagonisti e comprimari di questa storia di popolo, di progetti, di interessi, di difficoltà, di aspirazioni, di rivendicazioni, di frustrazioni, di paure, di sofferenze ancora così “fresca”, così “nostra”, così da riconoscere, da condividere, da discutere.
L’immagine de La città che sale, il quadro del futurista Umberto Boccioni (da cui il volume mutua il titolo) così milanese e così internazionale, è metafora della insopprimibile voglia di vita, è come una bussola per ripensarsi dopo la grave crisi pandemica, perché solo individuando le basi su cui la città ha avviato il cambiamento da protagonista negli ultimi anni sarà possibile attrezzarsi e ripartire, capitalizzando le migliori esperienze, coinvolgendo i giovani, valorizzando i modelli culturali che si sono mostrati più idonei a disegnare il futuro, così da superare anche gli inevitabili errori e rimediare a disuguaglianze, ingiustizie, emarginazioni.
Marco Garzonio
La città che sale
Milano da Tangentopoli al post-Expo, passando per il Covid, in attesa delle Olimpiadi, nel ricordo di Carlo Maria Martini
Prefazione di Giuliano Pisapia
Edizioni San Paolo, 2021
Pagg. 384, € 22,00
Trackback dal tuo sito.