“Chi l’ha visto?” torna sul caso Chindamo con un documento esclusivo
“Chi l’ha visto?” nella puntata del 13 gennaio è tornato sul caso della 44enne imprenditrice calabrese Maria Chindamo, scomparsa il 6 maggio del 2016 nelle campagne di Limbadi.
Negli ultimi giorni sono emerse alcune novità sulla fine della donna, grazie alle rivelazioni di Antonio Cossidente, uomo del clan dei Basilischi, divenuto collaboratore di giustizia.
Ai magistrati della Dda di Catanzaro, Cossidente ha dichiarato di essere venuto a conoscenza da Emanuele Mancuso del clan di Limbadi, con lui recluso tempo fa nel carcere di Melfi e oggi lui stesso collaboratore di giustizia, che la Chindamo sarebbe stata rapita, uccisa con ferocia e poi data in pasto ai maiali. All’origine del brutale omicidio la ritorsione per la mancata vendita di alcuni terreni.
Nella ricostruzione fatta agli inquirenti il responsabile sarebbe stato individuato in Salvatore Ascone, detto ‘U Pinnularo’, che si sarebbe reso responsabile della manomissione delle telecamere che puntavano sull’ingresso della proprietà dell’imprenditrice impedendo nei fatti la ripresa del suo rapimento. Il 54enne lo scorso dicembre è stato scarcerato dal Tribunale del Riesame.
“Chi l’ha visto?” è tornato sulla vicenda mostrando un nuovo documento inedito che riguarda lo stesso Ascone intervistato dalla giornalista Dina Lauricella nello speciale “Disonora il padre”.
Oggi le parole di Ascone incalzato allora dalle domande della giornalista assumono una diversa rilevanza, alla luce delle nuove acquisizioni investigative.
“Disonora il padre” di Dina Lauricella è reportage giornalistico di valore andato in onda nel novembre 2019: nelle due puntate sono state ripercorse le storie delle donne che avrebbero “disonorato” le loro famiglie scegliendo di collaborare con lo Stato per dare un futuro diverse non solo a sè stesse ma ai propri figli. Alla base di questo prezioso lavoro, il libro scritto dalla stessa giornalista e intitolato “Il codice del disonore” (Einaudi, 2019).
Stando al lancio della programmazione autunnale della Rai, la terza rete avrebbe dovuto mandare in onda una nuova serie di “Disonora il padre” ma finora non è ancora successo.
Un’occasione persa per il servizio pubblico di fare buona informazione, su un tema che anche la puntata di ieri sera di “Chi l’ha visto?” ha dimostrato purtroppo essere sempre attuale, quale è la condizione della donna in terra di ‘ndrangheta, all’interno e all’esterno dei clan e che l’omicidio selvaggio della Chindamo sigilla ancor più drammaticamente.
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Maria Chindamo uccisa e fatta sparire? “Ho immaginato la scena è stato terribile…”. Federica, la figlia dell’imprenditrice scomparsa, sulle dichiarazioni di un pentito. #chilhavisto pic.twitter.com/DxM9e6Lhq7
— Chi l'ha visto? (@chilhavistorai3) January 13, 2021
Maria Chindamo: C’era una telecamera che avrebbe potuto riprendere la scena del suo rapimento il 6 maggio 2016. Ma quel giorno non funzionava. Un fatto al centro dei sospetti della procura di #ViboValentia e delle dichiarazioni di un pentito. #chilhavisto pic.twitter.com/aTOaKVP9Z2
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Maria Chindamo: “E’ una cosa di famiglia”. Perché questa frase del proprietario del terreno confinante con quello dell’imprenditrice rapita? #chilhavisto pic.twitter.com/G05y3fjzI9
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Maria Chindamo: “Vittima di un tranello diabolico”. Chi guidava l’auto che la seguì il giorno del rapimento? Chi sapeva con certezza che quel giorno sarebbe al terreno di #Limbadi? #chilhavisto pic.twitter.com/EzLcfZLJMt
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Maria Chindamo: “Noi chiediamo verità, la Calabria per bene è stanca e non accetta che un tribunale clandestino abbia deciso la sua morte”. Il fratello Vincenzo in diretta a #chilhavisto. pic.twitter.com/9wTcQKFZVR
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