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Recovery Fund, indagine Libera e Demos

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie il . Brevi, Economia, Istituzioni, Mafie, Società

Più di 7 cittadini su 10 intervistati chiedono che i fondi europei siano investiti nella sanità. Segue la scuola, segnalata da oltre un intervistato su tre (35%). Al terzo posto si colloca il mondo universitario e della ricerca(26%).

Il 75% dei cittadini intervistati ritengono che i fondi europei dovrebbero essere investiti anzitutto nella sanità. Segue la scuola, segnalata da oltre un intervistato su tre (35%). Al terzo posto si colloca il mondo universitario e della ricerca (26%). Il 14% dei cittadini intervistati segnala che i fondi europei dovrebbero essere investiti in politiche ambientali.

Sono i risultati che emergono da un’indagine Libera e Demos sulla percezione sociale di quanto la pandemia stia generando condizioni favorevoli al propagarsi della criminalità organizzata.

Alla domanda posta da Demos – Libera che chiedeva in quali settori investire i fondi europei gli italiani non hanno avuto dubbi. La grande maggioranza, il 75%, indica la Sanità. Del resto, in tempi cui la curva pandemica segna ancora traiettorie preoccupanti, la salute diventa la questione principale. Una convinzione che raggiunge i livelli più elevati nel Mezzogiorno, dove il sistema sanitario, di fronte a questa emergenza, ha dimostrato tutti i suoi limiti.

È significativo osservare come, dopo il sistema sanitario, il settore verso il quale i cittadini pensano sia necessario destinare i “Fondi Europei” sia la scuola. Insieme al sistema universitario e alla ricerca. La scuola – commenta Libera – è uno dei settori più colpiti, e per questo gli investimenti sono importanti per formare i formatori e dotare le strutture (scolastiche) di infrastrutture (digitali). Al terzo posto si colloca il mondo dell’Università e della Ricerca che viene valorizzata dai più giovani (18-34 anni:). A testimonianza non solo dell’importanza attribuita alla formazione, ma anche alla valorizzazione della ricerca in tempi in cui si affronta un nemico sconosciuto, che va studiato adottando il metodo scientifico.”

Alla domanda ‘quali attività economiche rischiano maggiormente di legarsi alla presenza mafiosa tra quelle che saranno sostenute dall’arrivo dei fondi europei’, il 49% dei cittadini intervistati mettono al primo posto lo smaltimento dei rifiuti, il 42% il settore dell’edilizia, seguito dalla sanità con il 24% e la ristorazione con il 23%.

“Dal Recovery Fund arriveranno 209 miliardi di euro – conclude Libera- ed è importante come verranno spesi e in quale direzione andranno. È in gioco una visione nuova, innovativa per il Paese e per l’Europa, un’occasione che non possiamo perdere per guardare avanti con fiducia investendo sul futuro delle giovani generazioni. Al tempo stesso non dobbiamo sottovalutare il rischio che le organizzazioni criminali mettano le mani sui fondi europei per la ripresa economica. Il pericolo della crisi post-Covid è quello di un terreno di incontro tra una mafia imborghesita e una società avida di soldi e di potere. È dunque più che mai necessario, oggi, unire forze e competenze, vigilare sulla corretta distribuzione dei fondi europei per contrastare non solo la pandemia ma anche le organizzazioni criminali, parassiti della società favoriti da quelle forme virali che da troppo tempo infettano la democrazia: complicità, disuguaglianze, divisioni”

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