Zingaretti: 4,4 mln euro per contrasto all’usura e sostegno alle vittime durante pandemia
Questi fondi hanno due caratteristiche: efficacia e tempestività. L’obiettivo è quello di non lasciare soli i cittadini in questo momento di particolare fragilità economica
Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha presentato questa mattina a Roma, nella sala Tevere della Regione, il Fondo Unico da 4,4 milioni di euro per il contrasto all’usura e per il sostegno alle vittime.
Alla conferenza stampa hanno partecipato Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio e Rodolfo Lena, Presidente della I° Commissione Antimafia del Consiglio Regionale.
Si tratta di un nuovo finanziamento, dopo quello già messo a disposizione nella prima parte della pandemia (di quasi mezzo milione di euro), un intervento diretto sul territorio che si è reso necessario a causa della crisi economica e sociale generata dal Covid.
Come avvenuto in primavera, anche questi fondi hanno due caratteristiche: efficacia e tempestività. L’obiettivo è sempre quello di non lasciare soli i cittadini in questo momento di particolare fragilità economica. La rapidità di elargizione del denaro impatta efficacemente sulla condizione delle vittime o potenziali vittime di usurai.
Come accedere al fondo della Regione Lazio
Per accedere all’indennizzo, la vittima di usura deve rivolgersi alle associazioni e fondazioni antiusura, iscritte nell’albo regionale e all’elenco del Ministero dell’Economia. Le associazioni/fondazioni, ricevuta l’istanza da parte della vittima, provvedono a trasmettere alla struttura regionale competente il progetto e il prospetto di utilizzo delle somme da erogare. In caso di accoglimento della richiesta il relativo importo è assegnato all’associazione/fondazione che ne cura l’utilizzo a favore del beneficiario.
La rete regionale delle associazioni e delle fondazioni antiusura in questi mesi ha visto un aumento del 50% di ascolti: il Lazio è la regione italiana che ha visto crescere di più l’usura con un aumento, tra marzo e luglio, del numero degli usurai arrestati che sono stati 63 rispetto ai 42 dell’anno precedente. Segnale questo della poderosa attività delle Forze di Polizia e della Magistratura.
L’usura ai tempi della pandemia
L’usura continua a essere uno dei fenomeni criminali tipici, e perciò più diffusi, nella Capitale e nel Lazio. Accanto ai soggetti che autonomamente si dedicano ai prestiti a tassi usurari (i c.d. “cravattari” di quartiere), opera la criminalità organizzata, che anche attraverso questo canale acquisisce, in forma occulta, il controllo di attività commerciali, già nella titolarità di soggetti stritolati dai debiti. In particolare nel periodo del lockdown il binomio mafia-usura si é consolidato, approfittando della mancanza di liquidità delle piccole aziende. L’usura, a maggior ragione quella ‘mafiosa’, è un reato che non si denuncia: si basa principalmente sull’omertà e sul rapporto vittima-usuraio mafioso con conseguente dipendenza psicologica e fisica.
La crisi economica, generata dalla pandemia, si è trasformata per la criminalità organizzata in una grande opportunità di reinvestire i capitali ‘sporchi’ nell’economia legale. L’usuraio prima presta il denaro, poi si impossessa dell’attività economica trasformandola in una vera e propria lavanderia di ciciclaggio. I rischi di questa operazione sono pressoché vicini allo zero, perché l’usura, in particolar modo quella mafiosa, è un reato che si denuncia poco. I settori colpiti sono principalmente le piccole e medie imprese del comparto turistico, dalla ristorazione agli alberghi. Tra le condizioni che favoriscono l’inserimento nel circuito dell’usura può annoverarsi il “sovraindebitamento” che comporta la contrazione delle entrate o l’aumento delle spese e per quanto riguarda le famiglie un drammatico impoverimento della loro condizioni. L’usura rappresenta uno dei “reati spia antimafia” quale indicatore significativo dell’operatività dei gruppi criminali e del controllo mafioso sul territorio. Si tratta di un allarme che a Roma è già percepito dalla società civile e dalle istituzioni.
“L’usura è diventata un elemento fondamentale della strategia criminale che ci indica un processo in atto di un gigantesco reinvestimento di denaro delle mafie nel sistema produttivo romano. Facciamo un appello accorato alle vittime di liberarsi dalla morsa drammatica dell’usura e denunciare i loro aguzzini. Troveranno al loro fianco la Regione e tutti gli Organi dello Stato”, conclude Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio.
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