Per il tribunale tedesco i nomi di Falcone e Borsellino non meritano tutela
La rete europea CHANCE promossa da Libera esprime rammarico per la sentenza della Corte di giustizia di Francoforte.
La rete CHANCE – Civil Hub Against orgaNised Crime in Europe – promossa da Libera, mafianeindanke, Eine Welt Leipzig e molte altre organizzazioni partner in tutta Europa, esprime profondo rammarico per la decisione della Corte distrettuale di giustizia di Francoforte.
A soli due mesi dalla celebrazione per la “risoluzione Falcone” proclamata a conclusione della Conferenza degli Stati aderenti alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale a Vienna, è triste leggere le pagine di questa sentenza.
Il processo ha visto Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone, e la Fondazione Falcone in tribunale contro la pizzeria “Falcone & Borsellino” di Francoforte, con la richiesta di rimozione del nome e del marchio da qualsiasi tipo di materiale pubblicitario. La pizzeria, inoltre, affianca l’immagine dei giudici a quella di Marlon Brando ne “Il Padrino” e a fori di proiettile. I giudici di Francoforte – nonostante abbiano riconosciuto nella sentenza il lavoro e il grande coraggio di Giovanni Falcone come magistrato – non hanno ritenuto fossero ragioni sufficienti per tutelarne a pieno il nome in territorio tedesco.
La sentenza, infatti, afferma che il nome “Falcone” non sia diffusamente conosciuto e collegato alla figura del magistrato in Germania, vista la distanza temporale dalla sua uccisione. Inoltre, viene presupposta una distinzione tra un pubblico esperto “di procuratori e criminologi” che conoscerebbe, anche in Germania, l’importanza di Falcone, e il pubblico di riferimento della decisione, che invece comprende – secondo i giudici – le “persone che frequentano i ristoranti”, alludendo alle carenze conoscitive di questo ultimo.
Questa decisione non contribuisce in alcun modo a combattere gli stereotipi mafiosi, molto comuni e pericolosi fuori dai confini italiani, perché portatori di un’immagine fuorviante di cosa siano le mafie e quale pericolo rappresentino per una società libera ed equa. In questa occasione i giudici avrebbero avuto la possibilitá di sostenere le forze democratiche, entrando più approfonditamente nel merito della questione e non limitandosi solo all’applicazione dei paragrafi legislativi.
Con la sentenza della Corte di Francoforte emerge inoltre che quella memoria che in Italia è preservata e tutelata, in Germania non può essere protetta con le leggi attuali – e figure ampiamente riconosciute come i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino possono così diventare oggetto di abuso e dileggio.
Come rete europea CHANCE siamo sempre più convinti dell’importanza di costruire una memoria comune europea delle vittime della criminalità organizzata e delle mafie. È fondamentale continuare il lavoro di sensibilizzazione e informazione anche in Europa, affinché decisioni come questa in futuro tengano conto del grave danno culturale che sono in grado di generare.
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