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Il 21 marzo: una liturgia civile tra memoria, storia e spazio pubblico

Fondazione Serughetti La Porta (BG) il . Brevi, Giovani, Mafie, Memoria, Società

Venerdì 13 novembre 2020 ore 16,00 si è tenuto in streaming la lezione “Il 21 marzo: una liturgia civile tra memoria, storia e spazio pubblico” nell’ambito del corso “Calendario civile: tra storia e memoria per una costruzione di cittadinanza consapevole”. Relatore Ciro Dovizio, Università di Milano

La ricorrenza del 21 marzo, recepita dalla Repubblica come “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia” (L. 8 marzo 2017, n. 20), nasce nel 1996 ad opera di Libera con l’intento di fare del sacrificio delle vittime innocenti delle mafie e del dolore dei loro familiari un momento di rimemorazione nazionale, testimonianza e mobilitazione, chiamando i cittadini a riconoscersi in un sentimento antimafia collettivo. L’intervento si propone di indagare origini, sviluppo e caratteristiche di questa liturgia civile, cogliendo il rapporto non sempre agevole tra la narrazione del passato di cui essa è portatrice, prospettiva storiografica e discussione pubblica.

Calendario civile: tra storia e memoria per una costruzione di cittadinanza consapevole

L’insorgere della pandemia nello scorso mese di febbraio ci ha costretto a sospendere il ciclo di incontri sul Calendario civile solo dopo la prima lezione. Convinti della bontà del progetto e della sua attualità, abbiamo deciso di riproporre il corso a distanza attraverso dirette streaming, grazie anche al supporto di Fondazione Dalmine.

Il corso rappresenta una preziosa occasione di crescita culturale e di confronto. Inizierà il 30 ottobre e proseguirà nei mesi di novembre e di dicembre 2020. Peraltro, l’esperienza della pandemia sollecita la riflessione su alcuni dei nodi concettuali degli incontri: come fare memoria di un evento collettivo così traumatico come quello che stiamo vivendo? Anticipiamo il suo svolgimento ai mesi di ottobre, novembre, dicembre perché crediamo che tutti/e noi abbiamo bisogno di “normalità” e di occasioni di crescita culturale e confronto.

La trama delle date che stabiliscono le ricorrenze di eventi storici che “devono” essere ricordati si è infittita negli ultimi due decenni. Accanto alle tradizionali feste con cui il nostro paese celebra la sua storia e che coincidono con giorni di vacanza da scuola e dal lavoro, a partire dall’istituzione del Giorno della Memoria con la legge del 2000, si è assistito a una proliferazione di “giorni della memoria”: il Giorno del Ricordo, il Giorno delle vittime del terrorismo, delle vittime della mafia, delle vittime dell’emigrazione solo per citarne alcune. In ogni caso il susseguirsi di queste date è diventata una proficua occasione per fare emergere nel discorso pubblico eventi della storia recente del nostro paese che rischiavano un oblio troppo precoce e per intrecciare la storia nazionale con quella europea. D’altra parte il moltiplicarsi dei richiami alla memoria e il ripetersi di giornate dedicate alle vittime (del terrorismo, della mafia, della violenza sulle donne, dell’emigrazione…) presenta un doppio rischio: la memoria rischia di mangiarsi la storia, collocando il ricordo di eventi in una dimensione decontestualizzata e avulsa da un preciso quadro di conoscenze che permetta la comprensione e combatta la retorica e la ritualizzazione delle ricorrenze, dall’altra il riflettore puntato sulle vittime rischia di parlare più alle emozioni che a costruire coscienza critica e conoscenza storica. Lavorare sulle date del calendario civile nelle scuole può, comunque, rappresentare una preziosa occasione per riflettere sulla costruzione dell’identità nazionale, sull’uso pubblico della storia, sugli intrecci tra storia e memoria, sulle modalità della narrazione pubblica, sui modi con cui città e paesi raccontano, attraverso monumenti, memoriali, toponomastica, il nostro passato. Riflettere sui luoghi della memoria, variamente visitati dalle scuole, è un’ulteriore pagina di un percorso che offre molte opportunità.

Il corso “Calendario civile: tra storia e memoria per una costruzione di cittadinanza consapevole” è promosso e organizzato da Fondazione Serughetti La Porta, Museo delle storie di Bergamo, Fondazione Dalmine, Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, Associazione Amici del Museo storico di Bergamo.

Calendario_Civile_Programma 2020

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