Il Viminale giustamente preoccupato per la sicurezza

Terrorismo, immigrazione clandestina, ordine pubblico nelle piazze, criminalità mafiosa e comune, spaccio di stupefacenti, sono i tanti fronti sui quali l’attenzione (e la preoccupazione) della Ministra dell’Interno è fortemente concentrata.

A tutto questo si aggiunge la gravissima emergenza sanitaria che stiamo vivendo e che spinge ad intensificare i controlli anti covid da parte delle forze di polizia, sollecitati da frequenti note delle stessa Lamorgese, ma anche del Capo della Polizia, indirizzate a Prefetti e Questori perché si rivolga una particolare attenzione al rispetto degli obblighi di indossare la mascherina e di distanziamento sociale.

Tutto questo mentre poliziotti e carabinieri sono alle prese con una escalation di fatti criminali un po’ ovunque, alcuni particolarmente violenti e  con un uso spregiudicato di armi.

Così, per restare agli ultimi giorni, il grave episodio, a Bolzano Vicentino, dove un trafficante albanese, nel corso della perquisizione domiciliare, non ha esitato a sparare alcuni colpi di pistola (nessuno fortunatamente è andato a segno) all’indirizzo di una poliziotta della squadra mobile di Vicenza impegnata nell’operazione. Gambizzato con due colpi di pistola un pregiudicato a Taranto, probabilmente per questioni di droga non pagata e per lo stesso motivo a Tivoli (Roma) un trentenne, pure conosciuto dalle forze dell’ordine, ha subito lo stesso trattamento.

In stile camorristico i colpi di pistola sparati contro le finestre dell’abitazione del titolare di uno chalet nel quartiere Chiaia di Napoli, città nella quale, alla periferia di San Pietro a Patierno, viene ucciso il nipote di un boss della droga assassinato nel 2007. Ancora un regolamento dei conti per affari di droga con una lite e spari in strada alla Balduina (Roma).

Non sono mancati assalti armati a portavalori (Cologno Monzese, con una guardia giurata rimasta ferita), a supermarket (Cagliari), spregevoli scorribande nelle abitazioni di anziani (a Perugia, due novantenni derubate mentre dormono ), assalti con esplosivo ai bancomat (Cesena, Ravenna, Reggio Emilia), rapine in villa (Bologna con una famiglia legata e imbavagliata), furti a ripetizione in alcune zone periferiche di Padova, a Parma dove una banda di professionisti si introduce in una villa e ruba, da una cassaforte “tagliata”, una ottantina di preziosi orologi per un valore di alcuni milioni di euro. Ed ancora violenza a Ostuni (Brindisi), dove tre banditi travisati e armati irrompono in un’azienda picchiando i due imprenditori presenti che si salvano solo grazie al provvidenziale, casuale, intervento di alcuni amici.

Ripeto, sono soltanto alcuni dei brutti fatti di questi ultimi giorni di un anno che volge al termine e che resta angosciante per tutto quello che si sta vivendo in relazione ai contagi, alle morti da coronavirus al sistema sanitario in forte affanno.

Resta lo sconcerto anche per i diversi casi in cui le forze di polizia riescono a neutralizzare i malviventi che in pochissimo tempo tornano in circolazione per riprendere il “lavoro” interrotto (l’ultimo caso è di un senegalese arrestato pochi giorni fa a Torino dopo aver compiuto la quinta rapina in un anno!).

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(In)sicurezza pubblica sempre più diffusa e l’assuefazione della gente alla violenza