I sentieri costituzionali della democrazia
È diffusa, e non sempre innocente, la lamentela sulla crisi della democrazia.
Raramente la si affronta rivolgendo l’attenzione al progetto di democrazia fondata sul lavoro posto alla base della nostra Costituzione. La formula sembra ormai svuotata. Eppure offre, quando la si interroghi, indicazioni preziose. Significa che la sovranità appartiene a un popolo concreto, non a un’astrazione, e, perché concreto, plurale e articolato, con la sua trama di formazioni sociali, di autonomie territoriali, di comunità linguistiche, di confessioni religiose, tanto per citare solo le linee tracciate dai principi costituzionali. L’unità del popolo è un progetto di cooperazione di parti plurali e differenziate. L’impegno sociale, il tempo di cura e di volontariato sono tempi e occasioni di democrazia, non interstizi irrilevanti.
Ci si ostina invece a inseguire disegni di irrealistica e semplificatrice riduzione del popolo a un volere singolare. Anziché permeare le forme della vita, la democrazia rischia così di esaurirsi nella selezione e nell’investitura elettiva di una classe politica.
Le autonomie locali e i luoghi, apparentemente marginali, della partecipazione civica sono il germoglio prezioso in cui, lontana dal palcoscenico del potere, la democrazia è quotidianamente intessuta; una nuova forma di cittadinanza, ben al di là del confine stretto della definizione legale, si va così esprimendo.
Filippo Pizzolato
I sentieri costituzionali della democrazia
Carocci Editore, 2020
Pagg. 113, €12,00
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Giovedì 12 Novembre ore 18,00
Incontro-presentazione libro
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Con l’autore interviene Rocco Artifoni
Fondazione Serughetti La Porta, Comitato bergamasco per la difesa della Costituzione
Filippo Pizzolato è professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all’Università degli Studi di Padova e insegna Dottrina dello Stato all’Università Cattolica di Milano. Portavoce del Comitato bergamasco per la difesa della Costituzione, da anni è impegnato nella formazione socio-politica dei giovani con la scuola We Care di Bergamo, di cui è co-fondatore.
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