Fratelli Tutti, o no?
Le ore di questo 3 ottobre che stiamo attraversando sono ore importanti e ricche di simboli che ci spingono a riflettere anche su quelli che sono i nostri valori più profondi
Ci sono eventi e avvenimenti che si legano tra loro e ci interrogano.
Il 3 ottobre di 7 anni (2013) fa morivano nelle acque di Lampedusa, a poche miglia dal porto dell’isola 368 migranti e altri 20 risultarono dispersi. Il naufragio di quella nave proveniente dalla Libia è considerato come una delle più gravi catastrofi marittime avvenute nel Mediterraneo dall’inizio del XXI secolo. Si salvarono solo 155 persone, di cui 31 erano minori.
In questi anni, secondo il Comitato 3 Ottobre, nato dopo la tragedia, sono circa 19.000 le vittime morte in mare durante i loro viaggi della speranza. Il 16 marzo del 2016, il Senato italiano ha approvato in via definitiva la proposta di legge del Comitato per l’istituzione della “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”, da celebrarsi il 3 ottobre di ogni anno.
Oggi dunque è la “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”.
In questa stessa giornata del 3 ottobre di questo strano 2020, dove ci sentiamo tutti più insicuri a seguito della pandemia e di una crisi economica che ci ha reso vulnerabili, Papa Francesco sarà ad Assisi per firmare la sua nuova enciclica dal titolo “Fratelli tutti”, proprio nel luogo dove San Francesco è nato ed ha scelto la povertà e la fratellanza, lasciando la ricchezza e il potere che da essa poteva derivare.
Proprio nelle ore in cui la Chiesa vive ore tristi con quanto avvenuto nei giorni scorsi nella gestione economica delle ingenti ricchezze che la Curia si trova a gestire, con gravi accuse a un Cardinale e ad altri prelati, Papa Francesco continua a percorrere la sua strada animato non solo dal desiderio di costruire una nuova fratellanza tra gli uomini, ma anche di costruire una Chiesa povera, come povera era la chiesa alle sue origini.
Una strada piena di incognite, resistenze, cadute, ma che lui continua a perseguire. I sogni sono il segno della speranza dei profeti.
“Fratelli tutti” prende spunto dal documento sulla fratellanza umana firmata da papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar nel febbraio del 2019 ad Abu Dhabi con l’intento rivolto non solo a cattolici e musulmani, ma a tutti i credenti e non credenti a riscoprire la propria fratellanza o appartenenza al genere umano, per promuovere insieme la giustizia, la pace, garantendo i diritti umani e la libertà religiosa.
Fratellanza e povertà sono i valori di San Francesco, insieme a quelli riguardanti l’amore per tutta la creazione e la natura (fatti propri dal papa nella sua precedente enciclica “Laudato Sì”).
Dunque questo 3 ottobre, “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza” e giorno della firma di un’enciclica che vuole indicare la nuova strada intrapresa dalla Chiesa, ci interroga e ci spinge a scelte di campo.
E noi da che parte stiamo? Possiamo anche far finta di niente, ma è solo un rimandare una scelta che poi traspare ogni giorno dal nostro modo di vivere.
Non si sceglie dove nascere e spesso ci dimentichiamo di quanto siamo stati fortunati nel trovarci, non per merito nostro, in una parte del mondo dove la vita non è messa continuamente in pericolo da fame, ingiustizia, violenza #whatishome #3ottobre #Lampedusa #DECRETISICUREZZA https://t.co/QZsbmO6Goy
— Lorenzo Frigerio (@lorenz_frigerio) October 3, 2020
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