Pillole maledette
Benvenuti nell’inquinato mondo dello sport, dove a doparsi non sono oggi solo i campioni – che lo fanno per tenere alto il nome, l’ingaggio e il blasone della squadra – ma anche i ragazzi sui campetti di periferia o nelle palestre del Belpaese, quando non addirittura gli sportivi della domenica, che pur di battere in una gara il collega di ufficio o il vicino di casa mandano giù tutto e di più.
I numeri e il giro d’affari della pratica del doping sono da brivido se è vero, come è vero che il “fatturato complessivo dei farmaci con valenza dopante parte dai 700 milioni e sfiora il miliardo di euro”. Il supermarket del doping è dietro ogni angolo, passa per gli spogliatoi, gli studi medici delle squadre, gli staff, le farmacie ma anche, e oggi soprattutto, per i siti internet. Un pericolo gigantesco per la salute.
Mola nel volume allarga lo sguardo al panorama mondiale, perché mondiale è il fenomeno delle “pillole maledette”. Si va dagli analettici agli anabolizzanti, da dosi massicce dell’ormone della crescita all’uso sic et simpliciter di droghe eccitanti. E quando non bastano questi espedienti si fa ricorso a pratiche terapeutiche, come le pericolosissime autoemotrasfusioni per migliorare artificiosamente le prestazioni agonistiche.
Al vertice della piramide criminale non ci sono solo trafficanti senza scrupoli. Ci sono anche gli stati. E un capitolo del libro è dedicato al doping di stato nei paesi dell’Est, in primo luogo nell’ex Ddr (Repubblica democratica tedesca). Lì la macchina del doping ha creato dei mostri. Molti di loro hanno avuto momenti di gloria e medaglie – a uso e consumo della propaganda politica del loro paese – grazie a quegli “aiutini chimici”, ma una volta usciti di scena, sono andati incontro a morti precoci. Vittime, inconsapevoli o meno, della guerra fredda dello sport.
A dare una mano ai furbetti dello sport ci si è messo anche il Covid-19 che ha costretto ad annullare o a rimandare tanti eventi sportivi (su tutti gli Europei di calcio “itineranti” e le Olimpiadi di Tokyo). Il rischio adesso è che grazie al virus, saranno non pochi i “miracolati” che verranno rimessi in corsa. Sono una ventina le medaglie olimpiche che stanno scontando una squalifica per doping di quattro anni e che potrebbero beneficiare dello slittamento al 2021 dei Giochi Olimpici.
Giulio Mola
Pillole maledette
Lo sport intrappolato dalle illusioni del doping
All Around, 2020
Pagg. 256, € 16,00
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