Trent’anni fa la ‘ndrangheta spezzò due vite innocenti in Lombardia
“Trenta sono gli anni vissuti senza di te”. E’ Emanuela che racconta cosa significhi perdere un padre, ucciso nel corso di una sparatoria a Bresso, in Lombardia.
Sono trascorsi 30 anni da quel giorno, ma noi non dimentichiamo Piero Carpita e Luigi Recalcati, uccisi da chi non si è fermato davanti a nulla e non ha dato valore alla vita. La nostra vicinanza e il nostro affetto va alle loro famiglie, la nostra promessa di impegno a Luigi e Piero. #memoriaeimpegno
30…continuo a ripetermi nella mente questo numero…30.
30 sono gli anni vissuti senza di te…di te, papà, ci è rimasto poco ma non ti preoccupare a quel poco ci siamo aggrappate con le unghie, con i denti.
Oggi ho aperto quell’album di fotografie che sta in fondo al cassetto, la polvere sulla copertina mi ricorda che in questi mesi l’ho sfogliato poche volte. Perdonami, non è mai facile guardare quelle foto di quella vita passata, di quella vita che profuma di amore dove siamo ancora insieme tutti e quattro. In quelle foto mamma sorride ancora, in quelle foto siamo ancora tra le tue braccia. Questo è quello che ci rimane di te, poche fotografie un po’ sfocate che portano con sé l’eco delle risate delle tue bimbe.
Gli anni sono passati, siamo cresciute abbracciandoci per cercare di colmare quel vuoto dato dalla tua assenza. Siamo state l’una la forza dell’altra e come i vasi giapponesi puoi notare le nostre crepe che adesso non nascondiamo più, abbiamo imparano a non vergognarci più delle nostre cicatrici.
Il 15 Settembre del 1990 a Bresso la ‘ndrangheta ha spezzato la tua vita, non ha avuto pietà nè di te nè di Luigi, vi ha lasciati agonizzanti in un lago di sangue su un marciapiede. Non esistono le vittime “per caso” perchè non si muore “per caso”.
Loro hanno scelto da che parte stare nel momento in cui hanno deciso di privilegiare i loro traffici illeciti piuttosto che proteggere un bene così supremo come la vita. Hanno scelto di premere il grilletto incuranti di voi che stavate passando, incuranti di te che stavi tornando a casa da noi. Sai Pà… nei nostri sogni ti aspettiamo ancora e ti aspetteremo sempre.
Sono passati 30 anni da quel 15 settembre del 1990, ma come disse Albert : “Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando”. Sappi Pà che noi stiamo vivendo e che tu vivi con noi, che fai parte di noi, ti ricordiamo e ricordiamo agli altri perchè non ci sei più.
Ciao Pà!
Con Amore
Maria e le tue bimbe Simona ed Emanuela
Leggi la storia di Piero Carpita
Fonte: Vivi – Libera Memoria
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