Se le imprese chiedono aiuto alla mafia
“Ci sono imprenditori che cercano di far fuori la concorrenza appoggiandosi ai capitali mafiosi”.
L’allarme lo ha lanciato la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese qualche giorno fa. Lamorgese, che da tempo denuncia come le mafie vadano all’arrembaggio dei fondi pubblici
Stando al monitoraggio delle forze di polizia sui fondi Covid i risultati hanno dello strabiliante, ci sono imprenditori che cercano di far fuori la concorrenza appoggiandosi ai capitali mafiosi.
La cronaca di questo periodo porta a Milano dove gli investigatori della Direzione distrettuale antimafia hanno intercettato una delle operazioni sporche della ’ndrangheta. Gli indagati hanno comprato una società uninominale e immediatamente dopo hanno deliberato un aumento di capitale: da 500 euro si passa a 1 milione di euro. perché un Dpcm ha stabilito che gli aumenti di capitale godono di sgravi fiscali.
Dei 43 clan di ndrangheta al nord, 25 sono in Lombardia e hanno un fatturato, diciamo così, di 44 miliardi all’anno. Secondo la dottoressa Alessandra Dolci, coordinatrice della DDA di Milano, 8 volte su 10 è degli imprenditori la prima mossa verso la criminalità organizzata.
Cosa fare per contrastare questa tendenza? Come prevenirla? Quanto queste dinamiche legate al periodo di pandemia si ripercuotono sulle imprese sane che hanno bisogno delle regole straordinarie dei Dpcm per respirare?
Radio Marconi lo ha chiesto al dottor Antonio Calabrò, vicepresidente di Assolombarda con delega alla Legalità.
Fonte: Radio Marconi
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