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Giornata Internazionale della desaparicion forzada. La solidarietà di Libera ai familiari delle persone scomparse

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie il . Giustizia, Memoria

desaparecidosIn occasione del 30 Agosto, Giornata Internazionale della desaparicion forzada, Libera e i familiari delle vittime innocenti delle mafie in Italia esprimono la loro vicinanza a tutti i familiari delle persone scomparse in America Latina e nel mondo.

Sebbene le sparizioni forzate siano universalmente riconosciute tra le più gravi violazioni dei diritti umani e anche delitti di lesa umanità, negli ultimi anni è in forte aumento il numero di Stati dove si verificano questi crimini.

Le sparizioni forzate non sono solo reati emblematici, ma con effetti permanenti che danneggiano profondamente il rapporto tra Stato e cittadini e che negli ultimi tempi si sono prodotte in contesti particolari, come la lotta alla criminalità organizzata.

Secondo la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate, per vittima si intende anche “qualsiasi persona fisica che abbia subito un danno diretto a seguito di una sparizione forzata”.

Lo Stato ha l’obbligo di indagare sulle sparizioni forzate e di perseguire e punire i loro autori. Invece, le vittime spesso affrontano la disattenzione o l’ostilità totale da parte delle autorità alle quali si rivolgono.

Come Libera, oggi ci sentiamo ancora più vicini ai familiari delle vittime, la vostra capacità di resilienza rappresenta per noi uno stimolo a ricordare quotidianamente ciò che accade in America latina e in altri luoghi dove si verifica il fenomeno delle sparizioni forzate.

Fare memoria è un gesto rivoluzionario. Libera lo ha sempre inteso così, non come momento di pura rievocazione del passato, ma un ricordo vivo, capace di dare senso al presente e costruire un futuro diverso. Una memoria partigiana che induce a scegliere da che parte stare, con una base solida, costruita sui ricordi di ciascuna delle madri, di ogni bambino, di ogni volto. Una memoria che usa la parola come strumento per chiedere e pretendere giustizia e verità. Un ricordo che diventa collettivo e che non ha e non può avere confini. Perché le nostre voci unite possono scuotere la coscienza di tutti.

Abbiamo dedicato la nostra vita alla ricerca della verità e della giustizia per le tante vittime che ancora non sono state riconosciute ed è fondamentale riaffermare il diritto di tante madri e famiglie di ritrovare i propri cari. Un diritto irrinunciabile, pietra miliare per ognuno di noi, che può aiutare a rimarginare le ferite dell’anima. Queste ferite rimarranno visibili, segno indelebile del male ricevuto e del rinnovato dolore dovuto all’assenza fisica e all’incertezza sulla sorte degli scomparsi, ma da quel dolore bisogna costruire la speranza.

Ecco perché la memoria è vita!

Fonte: http://www.red-alas.net/

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