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Caso Caruana Galizia, ferito il testimone chiave. Processo a rischio

Manuel Delia * il . Giustizia, Informazione

daphne protestaLa settimana scorsa Melvyn Theuma è stato trovato in una pozza di sangue nella sua casa. Aveva profondi tagli al polso e al collo, pugnalate al petto, organi perforati. Quando ha ripreso conoscenza ha scritto su un pezzo di carta che si era inflitto quelle ferite da solo e che non era coinvolto nessun altro. Non aveva però lasciato un biglietto d’addio.

Il caso di Yorgen Fenech, accusato di essere la mente dietro l’assassinio della giornalista che lottava contro la corruzione, Daphne Caruana Galizia, è in bilico siccome il testimone principale dell’accusa è al momento in cura per delle gravi ferite, incluse quelle che molto probabilmente danneggeranno le sue corde vocali.

A Melvyn Theuma, un operatore di gioco d’azzardo illegale, che ha anche lavorato come tassista che aveva come base l’albergo a cinque stelle di Yorgen Fenech, situato a St. Julians, Malta, è stata concessa l’immunità in cambio della sua testimonianza contro gli assassini che egli stesso ha confessato di aver pagato perché uccidessero Daphne nell’ottobre del 2017. La sua testimonianza era sostenuta da registrazioni fatte di nascosto a Yorgen Fenech e nelle quali si sente l’uomo d’affari che discute dell’assassinio e delle indagini in corso da parte della polizia. Il testimone dell’accusa ha dichiarato che Yorgen Fenech veniva aggiornato sulle indagini della polizia da Keith Schembri, il capo di gabinetto dell’ex primo ministro Joseph Muscat.

Gli avvocati difensori di Yorgen Fenech, invece, mettevano in discussione la credibilità di Melvyn Theuma e accusavano Theuma di aver negoziato la propria immunità, corrompendo il commissario della polizia di allora, Lawrence Cutajar. La squadra di difesa di Yorgen Fenech ha anche accusato Melvyn Theuma di aver nascosto le registrazioni che potevano provare che lui non ha detto tutta la verità quando ha tralasciato il fatto che aveva pagato una grossa mazzetta per ottenere l’immunità.

La settimana scorsa Melvyn Theuma è stato trovato in una pozza di sangue nella sua casa. Aveva un profondo taglio al polso, diverse pugnalate al petto con organi perforati, e il suo collo era tagliato da una ferita profonda. Quando ha ripreso conoscenza, Melvyn Theuma ha scritto su un pezzo di carta che si era inflitto quelle ferite e che non era coinvolto nessun altro. Non aveva però scritto un biglietto d’addio. Il giorno prima del suo attentato, un cappio dell’impiccato è stato trovato appeso fuori dal tribunale. Alcuni hanno interpretato questo come un avvertimento a Melvyn Theuma, che l’ha poi indotto a farsi male o addirittura a tentare il suicidio.

L’implicazione di Lawrence Cutajar, l’ex commissario della polizia, non è il primo grave coinvolgimento delle forze dell’ordine maltesi con criminali coinvolti in questo caso. L’ex vice capo della polizia, Silvio Valletta, che ha guidato il dipartimento responsabile delle indagini criminali e che stava indagando sull’assassinio di Daphne, si è stato che era un amico intimo di Yorgen Fenech.

Anche se il dipartimento di Silvio Valletta ha identificato Yorgen Fenech come il principale sospettato per l’omicidio, Valletta passava molto tempo nel ranch di Fenech, nella parte occidentale dell’isola di Malta. Hanno persino fatto dei viaggi insieme per assistere a delle partite di calcio, inclusa la finale della Coppa dei Campioni a Kiev. Si dice che Yorgen Fench abbia coperto tutte le spese.

Quando poteva ancora parlare, Melvyn Theuma ha anche testimoniato che Mario Degiorgio, i cui due fratelli George e Alfred sono in carcerazione preventiva dal dicembre del 2017 accusati di aver messo e fatto esplodere la bomba che ha ucciso Daphne Caruana Galizia, gli aveva detto che l’ex vice capo del partito laburista e ministro per l’economia Chris Cardona aveva separatamente pagato i due Degiorgio per uccidere Daphne.

Keith Schembri è stato identificato dalla polizia come “sospettato” nell’indagine per l’omicidio. Prima che Lawrence Cutajar testimoniasse, gli è stato ricordato che aveva il diritto di non rispondere alle domande che potevano incriminarlo. Tuttavia, ambedue, come anche Chris Cardona e altri, non sono stati accusati di nessun reato.

Tutti quelli coinvolti negano qualsiasi crimine.

* Blogger maltese, è fra i principali animatori del movimento che chiede verità e giustizia per Daphne Caruana Galizia.

Fonte: Fnsi

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