Sentenza artificiale
La forma narrativa della crime story è in questo caso più che mai un mezzo per trattare tematiche attualissime: in un futuro prossimo le sentenze giuridiche penali vengono affidate a LexIA, un algoritmo ritenuto infallibile e in grado di stabilire la colpevolezza o meno degli imputati. Ma Cassia Niro, protagonista del romanzo, scoprirà un’anomalia nel sistema apparentemente perfetto di LexIA e finirà per diventare un bersaglio di chi sta tramando nell’ombra per mettere le mani sulla riforma della giustizia, un complotto in cui sono coinvolti gli stessi organismi che dovrebbero garantire l’imparzialità del sistema giudiziario.
Sentenza artificiale è un thriller atipico e che tratteggia uno scenario di giorno in giorno più reale e meno fantascientifico: già da qualche tempo, per esempio, negli USA ci si affida a un algoritmo per l’assegnazione della libertà vigilata ai detenuti. Un romanzo che offre numerosi spunti di riflessione sulla pervasività sempre maggiore della tecnologia nella nostra vita quotidiana (ma anche in questioni sempre più rilevanti) e che si inserisce nel dibattito sul funzionamento della giustizia e dei processi italiani, illustrando un’ipotesi che se concretizzata darebbe vita un acceso e complicato dibattito etico.
Barbara Baraldi
Sentenza artificiale
Chiarelettere, 2020
Pagg. 224, €17,00
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