Roma, smantellato il clan diretto da Michele Senese
Maxioperazione coordinata dalla Dda di Roma contro 28 esponenti della famiglia Senese.
Un’indagine che svela la penetrazione della camorra nel tessuto economico della capitale e del nord Italia. Perquisizioni nelle province di Roma, Napoli, Verona, Frosinone, L’Aquila.
#Roma, operazione #affaridifamiglia del Nucleo Speciale #PoliziaValutaria della #GDF e della @PoliziadiStato. Eseguita un’#ordinanzadicustodiacautelare nei confronti di 28 esponenti della famiglia #Senese. Eseguiti sequestri per 15 milioni di #euro.#NoiconVoi pic.twitter.com/ozrQlVWAkZ
— Guardia di Finanza (@GDF) July 7, 2020
Il “gruppo Senese”, di origini napoletane, storicamente collegato al clan “Moccia” di Afragola, si è insediato stabilmente nella città di Roma negli anni ’80, dove è riuscito ad affermarsi tra le più influenti realtà criminali capitoline, dedicandosi principalmente al traffico di stupefacenti, alla gestione delle piazze di spaccio e al riciclaggio di proventi illeciti, accrescendo il potere criminale ed economico e agevolando la persistenza e la pervasività dell’associazione mafiosa di riferimento.
La Capitale in particolare è diventata il centro nevralgico per tessere le relazioni e i contatti con tutto il territorio nazionale, controllare le attività illecite e convogliare gli ingenti profitti ricavati in settore economici in cui è più facile investire denaro contante, non tracciabile.
Michele Senese anche dal carcere continuava a coordinare e gestire le attività illecite della famiglia stabilendo la strategia criminale, scambiando ‘pizzini’ con i familiari durante i colloqui, in particolare con il figlio Vincenzo, di 43 anni, e con la moglie, Raffaella Gaglione, di 61 anni. In almeno due occasioni, Senese si è scambiato con il figlio, senza farsi notare dal personale di vigilanza, le scarpe rispettivamente indossate per scambiarsi messaggi.
La famiglia, secondo le indagini di polizia di Stato e Gdf, ha costituito così un sistema criminale organico, strutturato e collaudato, che poteva quindi contare sul ruolo di Michele Senese, il quale, anche durante il periodo di detenzione, continuava a coordinare e gestire le attività illecite della famiglia stabilendo la strategia criminale.
Vincenzo Senese, il primogenito, è stato arrestato in un resort di lusso in Salento. Si trovava in una struttura da cinquemila euro a settimana. Vincenzo Senese, che secondo gli inquirenti ‘curava’ gli interessi della famiglia a Roma e non solo, spendeva migliaia di euro a settimana in strutture stellate e ristoranti dove non pagava utilizzando il cognome della famiglia.
Fra i 28 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare c’è anche Claudio Cirinnà, fratello della senatrice del Pd Monica (del tutto estranea alla vicenda). L’uomo, che in passato era già stato coinvolto in un’inchiesta su traffico di carburante fra vari Paesi europei, oggi è finito in carcere.
Apprendo con amarezza e dolore dell'inchiesta su mio fratello So pochissimo della sua vita travagliata, ho sempre cercato di aiutarlo a mettere sulla giusta via la propria esistenza Responsabilità penale personale, così come personale è il dolore che provo https://t.co/VEQ85GIEkH
— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) July 7, 2020
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