La ripresa della criminalità di strada: c.v.d.
C.v.d. ovvero “Come volevasi dimostrare”.
Alla ripresa, quasi completa, della mobilità delle persone su tutto il territorio nazionale e delle varie attività commerciali, si sono rifatti vivi ladri, spacciatori, rapinatori e truffatori bloccati anche loro per il lungo lockdown, per riportare ai livelli fisiologici il tasso di delittuosità in ambito nazionale (mediamente, ogni anno, circa 2milioni e 400mila i delitti denunciati di cui la metà di furti in generale).
Si tratta, comunque, di episodi che non hanno ancora assunto una frequenza allarmante ma che, tuttavia, evidenziano quella ripresa delle attività delinquenziali che si erano fortemente ridotte nei mesi cruciali della pandemia.
Era stato lo stesso Capo della Polizia, alla fine di aprile scorso, a rammentare a tutti i Questori, con una circolare ad hoc, il prevedibile scenario di “una ripresa delle attività delittuose riconducibili alla c.d. criminalità diffusa” sottolineando, nei giorni seguenti, l’opportunità di appositi “tavoli tecnici” presso le Questure per organizzare al meglio i servizi coordinati nel controllo del territorio urbano ed extraurbano delle forze di polizia.
“Forze”, in realtà , sempre più esauste e anche “invecchiate”, alle prese , tra l’altro,con problemi di pensionamenti (di vecchiaia, appunto) che, per la Polizia di Stato sarebbero, nel quinquennio 2020/2024, di ben 18.466 unità (dato potenziale desunto dai ruoli del personale disponibili sul sito Doppia Vela della Polizia di Stato).
Intanto, le forze residue in campo fanno del loro meglio e, così, i primi specialisti del borseggio, a Milano, alcuni giorni fa, dopo aver derubato un uomo appena uscito da un esercizio commerciale, sono stati bloccati rapidamente da agenti della locale squadra mobile. La stessa sorte è toccata ad un giovane, incensurato, che a Brindisi aveva deciso di fare rapine a ripetizione, tre commesse ed una quarta tentata, che è stato arrestato dalle Volanti della locale Questura.
Rapine messe a segno anche a Cattolica, in due supermercati, da parte di due banditi armati e con le mascherine chirurgiche sul volto mentre a Perugia sono ripresi, con una buona frequenza, i furti nelle abitazioni, in molti casi vuote (a Mirandola, nel modenese) ma, talvolta, con i proprietari presenti come è accaduto nottetempo a Roccafranca (Brescia) dove i malviventi avrebbero usato anche sostanze narcotizzanti mentre svaligiavano la casa.
Con i ladri “tornano le sentinelle” (i cittadini organizzati in gruppi di vicinato), come è successo a Cittiglio (Varese) dove si sono avuti diversi casi di furti messi a segno e tentati nelle abitazioni. A Roma, qualche colpo di troppo, anche nel periodo del lockdown, nelle farmacie (l’ultima rapinata alcuni giorni fa) e sono ripresi gli assalti notturni, con esplosivo, ai bancomat delle banche (a Noventa Vicentina e a Piacenza) o ai postamat (a Parma) mentre, sempre nella provincia vicentina, a Torri di Quartesolo, i ladri hanno sottratto una ventina di chilogrammi di oro in una laboratorio orafo utilizzando esplosivo per aprire una cassaforte.
Non sono mancati i truffatori che approfittando della vulnerabilità delle persone anziane si intrufolano in casa per derubare (l’ultimo episodio a Lucca) fingendosi tecnici del gas.
In tema di spaccio di stupefacenti, attività rallentata nei mesi di marzo ed aprile in particolare, la ripresa è più accentuata grazie ad una domanda sempre forte che registra anche qualche situazione “penosa” come quella dell’ottantatreenne che a Milano spacciava cocaina nella sua abitazione e che già nel 2019 era stato arrestato dalla Polizia sempre per spaccio.
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