Maxi operazione della DIA nella provincia di Foggia
È in corso, nella provincia di Foggia, una maxi operazione della DIA, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, finalizzata al sequestro di beni immobili, mobili registrati, natanti, aziende agricole e commerciali nonché rapporti bancari, nei confronti di persone indagate a vario titolo per estorsione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, turbata libertà degli incanti, falsità materiale e violazione della normativa tributaria.
Oltre un centinaio di uomini e donne della DIA di Bari, di Foggia e di Lecce, coadiuvati da personale dell’Arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza e della Questura di Foggia, sono impiegati nelle attività di perquisizione e sequestro.
L’operazione della DIA, avviata questa mattina nella provincia di Foggia, si è conclusa con il sequestro di beni per 4 milioni di euro nei confronti di 14 persone. Complessivamente risultano indagati per estorsione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, turbata libertà degli incanti, falsità materiale e violazione della normativa tributaria, 27 soggetti.
L’attività odierna trae origine da indagini svolte a carico di Pasquale Saracino, 46 enne pluripregiudicato di Cerignola (FG), già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale e contiguo ad esponenti dei clan “Cartagena” e “Piarulli-Ferraro” in passato attivi nella provincia foggiana.
Saracino è imparentato con una delle più conosciute famiglie mafiose di Cerignola (i Cartagena, coinvolti nello storico processo degli anni ’90 “Cartagine”, che azzerò il clan Piarulli-Ferraro) e coinvolto nell’operazione “Final Cut 2”, con la quale venne smantellata, nel 2011, un’organizzazione dedita alla ricettazione di veicoli, nell’operazione “Le Iene”, che consentì di individuare, nel 2014, i responsabili del tentato furto al caveau della NP Service di Foggia, e, nel 2016, nella tentata rapina ad un portavalori avvenuta sul tratto pisano dell’A12.
Le investigazioni economico-patrimoniali svolte dalla DIA, hanno permesso di dimostrare come il Saracino, pur risultando nullatenente, sia riuscito nel corso degli anni ad accumulare un consistente patrimonio illecito, intestando beni e rapporti bancari a prestanome, tra cui anche suoi stretti familiari come la moglie, il figlio, la sorella ed il cognato, indagati nell’odierno procedimento e risultati, di fatto, tutti senza alcuna possidenza.
In un’aria agricola, appartenente ad un indagato, è stato rinvenuto, sotto terra, un grande contenitore in plastica con numerose centraline per automezzi da utilizzare per i furti e 10 cartucce per fucili illegalmente detenute, nonché 50.000 euro di denaro contante.
Il provvedimento ha riguardato: un’azienda agricola di 28 ettari a Cerignola, del valore complessivo di 1 milione di euro; un’azienda commerciale di alimenti e bevande all’ingrosso, per un valore di oltre 500mila euro; un parcheggio attrezzato per autoveicoli industriali, del valore di oltre 1 milione di euro; due appartamenti ed un locale commerciale a Cerignola, per un valore complessivo di 600mila euro; un’imbarcazione da diporto cabinata e una moto d’acqua, per un valore commerciale di oltre 160mila euro; quote societarie e rapporti bancari per oltre 200mila euro; 13 autovetture di varia cilindrata, tra cui fuoristrada “Renegade” e Mercedes “Classe A” e Fiat.
I dettagli dell’operazione sono stati forniti nel corso di una video conferenza stampa con il Procuratore Capo della Procura di Foggia.
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