Dopo il lockdown, ritornano gli spaventatori
L’Associazione Carta di Roma ha scelto da tempo di non mostrare le orribili prime pagine dei giornali che hanno il solo scopo di diffondere odio e menzogne. Riteniamo sia un errore dare visibilità a quelle testate seppure attraverso una legittima e sacrosanta indignazione. Ma l’odio è contagioso e si rischia di fare il loro gioco di chi vuole diffonderlo.
La prima pagina di Libero di oggi è un esempio di questo orrore giornalistico che sta ritornando in queste ore. Finito il lock down si torna a rilanciare una emergenza che in effetti non c’è, con parole che richiamano l’invasione. Un linguaggio militaresco che abbiamo tutti denunciato quando si paragonava la pandemia alla guerra, ma che ritorna con grande facilità e naturalezza quando si parla di migranti.
Il pericolo più grande è questo: ritornare ad una dinamica che si autoalimenta fatta di ansia e parole usate male al solo scopo di stimolare la paura. Un meccanismo devastante che sembra fatto apposta per ridare vigore e visibilità agli “spaventatori” che non hanno saputo affrontare in modo adeguato una emergenza reale ma che sono maestri nel promuovere le emergenze che non sono affatto reali come l’invasione, la sostituzione etnica.
Noi dell’Associazione Carta di Roma, come abbiamo sempre fatto, stiamo preparando esposti contro le violazioni più evidenti alle regole deontologiche. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo, tornando anche a chiedere all’Ordine dei Giornalisti di prendere in considerazione la possibilità della radiazione dei direttori di testata che dimostrano, reiteratamente, di disprezzare la regola base del giornalismo della ricerca della verità sostanziale dei fatti, di disprezzare la deontologia professionale, di disprezzare, in questo ultimo caso, anche il lutto ed il dolore per la perdita di migliaia di persone e di aver scelto, con grande evidenza e determinazione, di non avere nulla a che fare con il mestiere di giornalista.
* Presidente Associazione Carta di Roma
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