NEWS

Da Conte nessuno sfregio alla Carta

Gian Carlo Caselli il . Istituzioni, Società

costituzioneCome per la lotta al terrorismo, la Costituzione è semmai la bussola per uscire dalla crisi.

Come in ogni vicenda umana, anche in quelle che riguardano la politica del premier Conte e del Governo ci sono luci e ombre.

Da un lato apprezzamento per come si è fatto fronte alla caterva di guai di questi tempi eccezionalmente disgustosi; ma pure scivolate – i congiunti… – oltre ad errori di comunicazione e non solo (ad es. qualche disinvoltura di troppo nei rapporti col Parlamento). In sostanza, chi voglia criticare Conte, di materia ne trova.

Ma altra cosa sono le invettive acrimoniose o gli attacchi inconsistenti al limite del buon senso. Come l’accusa di attentare alla Costituzione violandone gli articoli che presidiano la libertà personale, di circolazione e di culto.

Qui siamo alla peggior propaganda, chiusa nel chiostro del proprio cervello. Tipo sostenere che neanche ai tempi del terrorismo la Costituzione era stata così “violentata”.

Lucciole per lanterne, anche se allora come ora si era in guerra. Ma con differenze abissali. Il terrorismo era una guerra dichiarata unilateralmente dal cupo mondo della clandestinità, da qualcuno che stabiliva quali nemici meritassero di essere ammazzati o gambizzati. Il Covid 19 è una guerra pandemica senza ideologia né strategia, che nessuno ha voluto e non seleziona gli obiettivi.

Un punto di contatto però sta proprio nella Costituzione.

La  ferocia sanguinaria dei terroristi voleva disvelare che la Costituzione era una finzione: colpo dopo colpo, alla fine lo Stato avrebbe gettato la maschera falsamente democratica e mostrato il suo vero volto reazionario. Nella sconfitta del terrorismo decisiva è stata la dimostrazione dell’inconsistenza di tale assunto, respingendo ogni tentazione autoritaria e restando nel perimetro delle regole democratiche e quindi della Costituzione. Che è lo stesso  quadro di Conte.

La Costituzione è un patto sociale fra uomini diversi ma egualmente liberi, basato sul principio di legalità, cioè sul rispetto di regole uguali per tutti necessarie per stare insieme con reciproco rispetto. Esattamente quel che accade oggi con le regole – pesanti  ma necessarie – dirette a debellare il Coronavirus.

Pretendendone l’osservanza Conte non ha certamente violato la Costituzione, come invece sostengono alcuni cavalieri lanciati alla carica in un campo libero, senza  preoccuparsi di essere coerenti con la logica che sottende ogni osservanza delle norme, evidenziabile con un banalissimo esempio: il semaforo.

Perché rispettiamo la regola di passare solo col verde? Perché c’è l’obbligo e temiamo la sanzione, ok. Ma soprattutto perché sappiamo che altrimenti si va a sbattere causando un male a sé e agli altri. Ma anche perché (il supporto etico della legalità) l’osservanza delle regole é precondizione per una convivenza civile degna di questo nome.

Ora, nella lotta al Coronavirus, Conte è mosso proprio dall’obiettivo squisitamente costituzionale di limitare i mali della pandemia e di garantire non solo la convivenza ma addirittura la sopravvivenza della comunità.

Dunque, nessuno sfregio alla Costituzione, anzi! Non capirlo significa confessare che nel nostro Paese la legalità è ancora un concetto per marziani.

E dimenticare quel che Marta Cartabia, presidente della Consulta, ha spiegato: la Costituzione è la bussola per navigare nell’alto mare aperto della crisi, a partire dalla leale collaborazione fra le istituzioni che è la proiezione della solidarietà fra i cittadini. Appunto.

Fonte: Il Fatto Quotidiano, 03/05/2020

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link