Covid-19: calo dei delitti in tutto il Paese
Il traffico e lo spaccio di stupefacenti nelle nostre città stanno registrando alcune settimane di “pausa”, in concomitanza con le forti limitazioni alla mobilità delle persone e alle paure che si sono diffuse tra i cittadini a causa della drammatica emergenza sanitaria collegata alla diffusione del Covid-19.
Così, a leggere i mattinali dei vari uffici e comandi delle forze di polizia, nel periodo 1-22 marzo 2020, si possono rilevare solo 1.416 delitti collegati alle droghe a fronte dei 2.623 dello stesso periodo del 2019, ossia un meno 46%.
E’ quanto emerge, tra l’altro, da un report sull’andamento della delittuosità in Italia elaborato il 23 marzo dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale (Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Ministero dell’Interno) da cui si rileva, nel periodo suindicato, una netta diminuzione del trend sul territorio nazionale con 52.596 delitti complessivamente denunciati rispetto ai 146.762 dell’analogo periodo del 2019, ossia un meno 64,2%. Si tratta di dati statistici non consolidati che, tuttavia, danno conto di quale sia l’andamento della delittuosità ufficiale nel nostro Paese in un momento così “eccezionale”.
Gli analisti della Polizia Criminale (si tratta di un ufficio a composizione interforze), evidenziano la diminuzione più rilevante per alcuni reati quali lo sfruttamento della prostituzione (-77%); le violenze sessuali (-69,9%); i furti in genere (-67,4%); i furti in abitazione (-72,5%); i furti in esercizi commerciali (-63,6%); quelli di autovetture (-57,9%); i borseggi (-75,8%); le rapine in uffici postali (-73,7%).
Sul calo dei delitti denunciati incide, naturalmente, la “quarantena” di una buona parte dei delinquenti, ma anche la diffusa presenza sul territorio urbano di personale delle forze di polizia e di contingenti dell’esercito e la scarsa propensione dei cittadini ad uscire di casa in questo periodo per andare a denunciare.
Due categorie di reati, i maltrattamenti in famiglia e le rapine nelle farmacie, che si pensava potessero subire un incremento in questo periodo, in realtà registrano, rispettivamente, una diminuzione del 43,6% (652 episodi nel 2020, a fronte dei 1.157 del 2019) rispetto ad altri reati e del 24,6% (43 episodi, contro i 57 del 2019).
La Lombardia, sebbene sia la regione (è stata quella, con il Veneto, ad adottare sollecitamente misure limitative della libertà di circolazione) in cui si rileva il maggiore decremento, meno 70% della delittuosità in generale nel periodo in esame rispetto all’anno precedente (28.476 delitti), è anche quella in cui è registrato il maggior numero dei delitti: 8.541, di cui 3.788 furti, 1.235 danneggiamenti, 164 lesioni dolose, 652 truffe e frodi informatiche, 121 rapine, 244 reati inerenti gli stupefacenti.
Nella distribuzione regionale dei delitti, dopo la Lombardia, troviamo la Campania con 6.208, il Lazio con 6.164, la Sicilia con 4.665 e il Piemonte con 4.354.
La forte limitazione della circolazione stradale ha determinato un calo del 75% degli omicidi da incidente stradale passati dai 66 dell’anno scorso ai 16 del periodo analogo del 2020.
Anche dall’economia criminale, alla fine, ci sarà un minor “contributo” al Pil nazionale che, come noto, si alimenta anche dei proventi stimati provenienti dal narcotraffico, dalla prostituzione e dal contrabbando di sigarette (-33,3%).
Un periodo di pausa e di “smarrimento”, che sicuramente gli spacciatori stanno provando a superare innanzi ad una domanda di stupefacenti che sta tornando su livelli della normale quotidianità, assicurando la consegna a domicilio, utilizzando taxi e persino monopattini.
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