Fariña
Coca, farlopa, perico, fariña. Nella storia spagnola nessun prodotto è mai stato commercializzato con tanto successo.
Negli anni ottanta e novanta infatti quasi tutta la cocaina che sbarcava in Europa faceva il suo ingresso dai porti della Galizia, che allora ha rischiato di trasformarsi in un vero e proprio narcostato.
Oltre alla posizione geografica privilegiata, la Galizia aveva tutte le carte per diventare una “nuova Sicilia”: ritardo economico, una tradizione secolare di contrabbando via terra, mare e fiumi, e un atteggiamento di tolleranza ammirata verso una cultura criminale ereditata dall’epoca degli “inoffensivi” e “benevoli” boss del tabacco.
I clan, potenti e intoccabili, sono cresciuti in un clima di massima impunità grazie all’inerzia – se non alla complicità – della classe politica e delle forze dell’ordine.
Attraverso le testimonianze dirette di boss, piloti di aerei, pentiti, giudici, poliziotti, giornalisti e madri di tossicodipendenti, Nacho Carretero disegna con minuzia uno scenario criminale spesso sottovalutato, ma che ha annientato il tessuto sociale, economico e politico della regione spagnola, che ancora oggi paga il prezzo delle attività dei clan del narcotraffico, tutt’altro che estinti.
Nacho Carretero
Fariña
La porta europea della cocaina
Bompiani, 2019
Pagg. 368, €18,00
“Difendersi dalla menzogna, dall’approssimazione, dalla bugia. È possibile farlo solo con munizioni capaci di aiutarci a resistere, aprire ferite di conoscenza, disegnare traiettore di unione. La strada è quella più diretta alla conoscenza della realtà. L’artiglieria di cui disponiamo è l’alfabeto”.
Fariña è uno dei titoli di “Munizioni”, la nuova collana edita da Bompiani e curata da Roberto Saviano, autore di “Gomorra” e di altri libri di successo, all’insegna del giornalismo d’inchiesta internazionale.
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