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Alla ricerca di nuovi modelli di sicurezza mentre la Polizia di Stato “invecchia”

Piero Innocenti il . Criminalità, SIcurezza

sicurezzaMentre buona parte della classe politica dibatte (litiga) sulla prescrizione nel processo penale (approvata in Parlamento oltre un anno fa ed entrata in vigore il primo gennaio scorso), legge tanto attesa ma già, incredibilmente, secondo alcuni da cambiare radicalmente, arrivano segnali di grande allarme su alcuni fenomeni della criminalità (su tutti quelli mafiosi e del narcotraffico) dai Procuratori Generali in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario nei singoli distretti.

Il recente intervento sulla sicurezza “tra realtà e percezione” del Capo della Polizia Gabrielli ospite dell’Università degli Studi di Brescia, ci da lo spunto per qualche riflessione.

Gabrielli, dunque, è tornato a parlare di un sistema integrato della sicurezza (tema particolarmente a cuore anche all’ex ministro dell’interno Minniti) stipulando Patti che coinvolgano anche le istituzioni e facendo in modo che le polizie locali “possano accedere al sistema e a tutte le informazioni”. Senza trascurare, relativamente all’analisi delle situazioni locali, il “coinvolgimento dei cittadini in maniera sempre più diretta” sperimentando anche “modelli che intercettano i bisogni” in una visione della sicurezza “vissuta e interpretata come bisogno primario”.

Non credo che il coinvolgimento dei cittadini si riferisca ad un controllo del territorio, del quartiere urbano, affidato ai tanto pubblicizzati gruppi di vicinato (indicati con diversificate espressioni nelle varie città in cui sono sorti) che pure sono stati sollecitati nel precedente Governo dall’allora ministro dell’interno Salvini.

Non si può delegare a cittadini una funzione di prevenzione di polizia che è fatta anche di osservazione, annotazione, controllo e valutazione, che spetta soltanto allo Stato e alle forze di polizia. Altra cosa è la “collaborazione”, che va intesa come disponibilità dei cittadini a fornire alle forze dell’ordine elementi informativi che possano essere utili per la prevenzione generale e, in questo senso, mi sembra appropriata quella sottolineatura emersa nel contesto della Lectio magistralis del Capo della Polizia, in cui si è parlato di stimolare la pre-occupazione dei cittadini sulla sicurezza nel senso che debbono occuparsene prima.

La Polizia di Stato ha proprio tra i suoi compiti istituzionali (art.24 della Legge 121/1981) quello di esercitare “le proprie funzioni al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini sollecitandone la collaborazione”.

La stessa collaborazione (prevista dall’art.15 della Legge 121/1981) che viene sollecitata dalle autorità provinciali di pubblica sicurezza ai fini dell’ordine e della sicurezza pubblica nei confronti delle amministrazioni locali anche attraverso gli opportuni rapporti personali con i sindaci dei Comuni.

Ma c’è un punto sul quale mi preme richiamare l’attenzione e sul quale rilevo, da anni, una generale disattenzione politica ed è quello di una Polizia di Stato che sta invecchiando sempre di più mentre vanno a rilento gli arruolamenti di giovani e aumentano i vuoti nell’organico dell’Istituzione ancora fermo alle dotazioni previste nel 1989.

Così, in questi giorni, circola in rete un prospetto sui pensionamenti di vecchiaia potenziali di personale dei vari ruoli nel quinquennio 2020-2024 in relazione alle classi di età.

Senza contare i pensionamenti già avvenuti prima del compimento del sessantesimo anno di età, quest’anno andranno a riposo 1.828 appartenenti alla Polizia di Stato, saranno 2.724 nel 2021, 3.902 nel 2022, 4.784 nel 2023 e 5.233 nel 2024. Un totale potenziale, nei cinque anni,  di 18.466 poliziotti.

Un ulteriore grande “buco” di un organico già carente di diverse migliaia di operatori (si parla di 16mila unità) che non potrà essere sanato procedendo di questo passo, con arruolamenti di circa 3.000 l’anno.

E senza più poliziotti in strada (e più carabinieri) non ci sono, a mio avviso, altri sistemi per garantire realmente la sicurezza dei cittadini. E questa dovrebbe essere per il Governo una vera priorità.

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