Università Pontificia Salesiana, “Un percorso di libertà”
“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”.
Lo diceva Paolo Borsellino, l’indimenticabile giudice ucciso dalla mafia siciliana in quella strage del 19 luglio 1993.
Perché non si tratta solo di dire che le mafie sono ladre e assassine, ma perché si trasformano, cambiano pelle e volti, e tendono a rendersi invisibili. E perché prima ancora che una questione criminale e giudiziaria si tratta di un fenomeno che affonda le sue radici in una dimensione sociale, come in quella economica e culturale.
Quale luogo migliore, dunque, per parlarne che un’Università, il mondo accademico e in modo particolare quello legato alla Chiesa. Perché nonostante le modernizzazioni e le continue evoluzioni c’è un’ossatura “religiosa” che da sempre le attraversa e le caratterizza: dai linguaggi alla simbologia, dai riti interni al rapporto con la devozione popolare, all’approccio che sempre cercano con la religiosità ufficiale.
Proponiamo dunque un percorso per approfondire e conoscere meglio gli affari che cambiano, le connessioni con la corruzione, le narrazioni e i racconti delle mafie oggi, quale rapporto con il vangelo ma anche quale impegno da parte della Chiesa e della società tutta per contrastarle. Perché sia sempre più chiaro che le mafie sono una questione di libertà.
Il programma completo a questo link
Info: Università Pontificia Salesiana, Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale
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