Daphne Caruana Galizia, il cerchio si stringe intorno al PM Muscat
Le testimonianze che Melvin Theuma e Yorgen Fenech stanno rilasciando ai magistrati sono sconvolgenti.
Tutti gli indizi del complotto per uccidere Daphne Caruana Galizia conducono agli uffici del Primo ministro.
Secondo un articolo pubblicato oggi dal quotidiano on-line «Lovin Malta» sono cinque gli elementi emersi in questi giorni nel corso delle udienze del processo al mandante dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia che collegano esecutori e mandanti all’ufficio del Primo ministro. Vediamoli uno per uno.
Il capo della sicurezza di Joseph Muscat ha offerto tre milioni di euro per garantire agli esecutori la libertà su cauzione. Secondo quanto dichiarato ai magistrati da Melvin Theuma, considerato dagli inquirenti l’intermediario tra gli esecutori e il mandante dell’omicidio, ci sarebbe stato un incontro tra lui e «Kenneth di Castille» nel quale quest’ultimo si sarebbe offerto di pagare la cauzione di tre milioni di euro per i tre esecutori materiale del delitto, i fratelli Debono e Vince Muscat. Nel corso dell’incontro con Theuma, Kenneth ha chiamato a telefono una persona per informarla della situazione e del prezzo stabilito per la cauzione. Theuma ritiene che l’individuo chiamato sia Keith Schembri, l’ex Capo di gabinetto di Joseph Muscat a Castille. L’offerta di pagare la cauzione sarebbe stata utile – sempre secondo Theuma – a «ottenere il silenzio degli esecutori».
A questo punto «Lovin Malta» fa notare che l’indulto di cui è stato beneficiato Melvin Theuma è legato alla giustezza della sua testimonianza. In altri termini se i magistrati dovessero accusare Theuma di falsa testimonianza, perderebbe ogni beneficio di legge.
Il legale della famiglia Caruana Galizia, l’avvocato e parlamentare nazionalista Jason Azzopardi, ha per primo comunicato agli inquirenti che il «Kenneth» di cui parlava Melvin Theuma doveva essere Kenneth Camilleri, allora a capo della sicurezza di Joseph Muscat e coinvolto in un misterioso incontro con le autorità libiche assieme a Neville Gafa, un dipendente dell’Ufficio del Primo ministro il cui ruolo nelle istituzioni non è mai stato chiarito.
Melvin Theuma ha beneficiato di un lavoro fittizio per il Governo pochi giorni dopo aver organizzato l’omicidio. Secondo le deposizioni di Theuma e di Yorgen Fenech, il faccendiere accusato dagli inquirenti di essere il mandante dell’omicidio, poco dopo aver stabilito il prezzo spettante agli esecutori (150.000 euro) Theuma ha ricevuto una chiamata da Fenech che lo invita a recarsi a Castille, sede dell’Ufficio del Primo ministro, per incontrarsi con Sandro Craus, il capo del personale.
Una volta arrivato a Castille, Craus avrebbe informato Theuma – che visitava il posto per la prima volta in vita sua – che era previsto un incontro con Keith Schembri. Quest’ultimo avrebbe incontrato Theuma sull’iconica scalinata del palazzo, per poi condurlo nel proprio ufficio, dove è stata scattata una foto diffusa la scorsa settimana dal quotidiano Malta Today.
A quel punto a Theuma è stato dato un lavoro fittizio per il Ministero della famiglia, per il quale ha percepito lo stipendio senza doversi presentare sul luogo di lavoro. Agli inquirenti Theuma ha detto «ancora oggi non so di cosa trattasse il lavoro».
Il primo giorno di «non lavoro» è stato il Primo maggio del 2017, il giorno in cui Joseph Muscat ha annunciato le elezioni anticipate. Theuma ha percepito un salario per tre o quattro mesi, fino alla conclusione della campagna elettorale e alla clamorosa vittoria di Muscat.
Yorgen Fenech ha informato gli assassini che la polizia era sulle solo tracce grazie a un’imbeccata di Keith Schembri. Melvin Theuma conferma che Yorgen Fenech ha avvisato gli assassini di Daphne Caruana Galizia che la polizia stava per arrestarli con almeno sei giorni di anticipo. Durante un’udienza a porte chiuse Fenech ha sostenuto che l’informazione gli è stata passata da Keith Schembri.
Yorgen Fenech e Keith Schembri si sentivano quotidianamente. Secondo la deposizione di Yorgen Fenech lui e Keith Schembri erano amici molto intimi. «Ci vedevamo due volta la settimana, a casa mia o a casa sua, e andavamo in vacanza all’estero assieme», ha detto ai magistrati Fenech. «Mi confidava l’andamento delle indagini e mi ha avvisato che il mio telefono era stato messo sotto controllo». Lo stesso Theuma ha detto agli inquirenti che «Fenech ha nominato Schembri centinaia di volte». Theuma ha anche specificato di credere che Fenech sia l’unico mandante perché ha solo parlato dell’omicidio con lui. Ciò nonostante, prima di essere arrestato, Melvin Theuma ha scritto una lettera (pubblicata dal quotidiano «Times of Malta») perché temeva per la sua vita (e cioè che Fenech potesse farlo uccidere). In questa lettera fa anche il nome di Schembri come mandante.
Il complotto per assassinare Daphne Caruana Galizia è stato concepito poco prima delle elezioni, e messo in atto subito dopo. Yorgen Fenech ha coinvolto Melvin Theuma nel complotto ordito per assassinare la giornalista «due o tre settimane prima» dell’annuncio delle elezioni anticipate del 2017. Tuttavia è stato messo in «stand-by» il giorno esatto dell’annuncio delle elezioni, il Primo di maggio. Il piano è stato fatto partire subito dopo la clamorosa vittoria elettorale con la quale il Partito laburista guidato da Joseph Muscat ha vinto le elezioni con un distacco di 40.000 voti. La coincidenza delle date è davvero preoccupante e non può essere lasciata passare senza un’approfondimento d’indagine.
Il Primo ministro ha dichiarato di essere stato costretto a convocare le elezioni anticipate perché la storia di Daphne Caruana Galizia secondo cui sua moglie Michelle era proprietaria della società Egrant rischiava di «sconvolgere» l’economia di Malta. Tuttavia Caruana Galizia ha in seguito rivelato che il dominio del sito per la campagna elettorale www.laqwazmien.com, era stato registrato il 7 aprile, 13 giorni prima che lei scrivesse su Egrant.
Daphne Caruana Galizia scrisse che c’era un solo motivo reale per cui il Governo aveva indetto le elezioni anticipate, ovvero per essere saldamente in sella quando in un prossimo futuro «una crisi istituzionale avrebbe scosso Malta».
Allo stato delle cose nessuna accusa formale sembra poter essere mossa a Joseph Muscat. Ma è negli uffici del suo ministero che l’omicidio della giornalista è stato concepito. Il suo capo della sicurezza, il suo capo del personale e il suo ex Capo di gabinetto sono stati sfiorati se non coinvolti dall’inchiesta. Keith Schembri e Joseph Muscat si sono descritti, nel corso degli anni, «i migliori amici di sempre».
È lecito pensare che ogni giorno che il premier resta in carica, possa inquinare le prove, rallentare le indagini e permettere ai colpevoli di farla franca. E ognuno di questi giorni danneggia l’economia e l’immagine di Malta.
Trackback dal tuo sito.