Incubi del passato. Le stragi e il sequestro di un giornale online
Sequestrare il server di un giornale online è come mettere i sigilli alla tipografia di un giornale, o staccare la corrente ad un ripetitore di una radio. Che accada in Italia nel 2019 è perlomeno inquietante.
E’ successo a estremeconseguenze.it, un sito di notizie che ha affrontato in questi mesi argomenti scomodi, rispettando sempre le regole del buon giornalismo.
L’intervista a Vincenzo Vinciguerra, una sorta di enciclopedia del terrorismo nero, mai “pentito” ma disposto da anni a raccontare quello che sa sui suoi ex camerati che – a suo dire – avrebbero tradito la causa fascista lavorando con i servizi segreti, è costata a estremeconseguenze.it il sequestro.
Sequestro deciso dalla magistratura veronese, su input della querela presentata dai familiari di una persona citata da Vincenzo Vinciguerra. La persona è Paolo Signorelli, figura chiave dell’estremismo di destra.
Nell’intervista di estremeconseguenze.it il tema occupava una riga; il resto era una ricostruzione di Vinciguerra sulla manodopera fascista usata da pezzi dei servizi segreti per le stragi che hanno insanguinato l’Italia.
Una ricostruzione – scrive il direttore del giornale online, William Beccaro – che è ora all’esame della magistratura: «a Bologna altre toghe ripercorrono in un’aula di tribunale quella stessa intervista. Vincenzo Vinciguerra, è bene ricordarlo, è ritenuto, sin dagli anni ottanta, dalle procure, teste attendibile. Cioè quel che dice è vero».
Possibile, dunque, che un’intervista che ripercorre la stagione delle stragi sia così fastidiosa da decretare l’oscuramento di una parte di una testata giornalistica?
In ogni caso, qualsiasi sia la ragione, è un atto che ci allarma, perché mette in discussione la libertà d’espressione. Ed è il messaggio che vogliamo aggiungere alla solidarietà verso i colleghi di estremeconseguenze.it.
* Direttore Festival dei Diritti Umani e portavoce Articolo 21 Lombardia
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