Solidarietà a Nello Scavo e Nancy Porsia nel mirino degli scafisti
Il collega di Avvenire Nello Scavo è stato messo sotto tutela dalla Polizia di Stato, a seguito delle minacce ricevute dai trafficanti di migranti, oggetto di una sua approfondita inchiesta.
Dopo mesi di propaganda e fake news sui migranti e le Ong, a finire nel mirino degli scafisti è la libertà d’informazione.
A Nello Scavo e alla freelance Nancy Porsia che hanno documentato in questi mesi gli affari illeciti realizzati sulla pelle di quanti fuggono da fame, guerra e miseria va la solidarietà incondizionata di Libera Informazione.
Segue il comunicato della Fnsi e dei giornalisti di Famiglia Cristiana e degli altri periodici del Gruppo San Paolo.
La Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Associazione Lombarda dei Giornalisti, che già nelle scorse ore avevano denunciato le minacce del trafficante libico Bija all’inviato di Avvenire Nello Scavo e alla giornalista freelance Nancy Porsia, prendono atto che l’allarme lanciato si è purtroppo rivelato fondato. Le forze dell’Ordine hanno già predisposto la tutela per Nello Scavo.
«Ora è ancora più necessario che tutti i media riprendano e approfondiscano le inchieste di Nancy Porsia e di Nello Scavo sui trafficanti di esseri umani, anche per fare da ‘scorta mediatica’ ai colleghi che, siamo certi, non si lasceranno intimidire e anzi dedicheranno ancora più passione e impegno alla ricerca della verità», commenta il sindacato.
La solidarietà del Comitato di redazione di Famiglia Cristiana
I giornalisti di Famiglia Cristiana e degli altri periodici del Gruppo San Paolo (Credere, Jesus, Maria con te) sono vicini e profondamente solidali con il collega di Avvenire, Nello Scavo, sotto tutela della Polizia dopo aver ricevuto diverse minacce per l’inchiesta, importantissima, che ha svelato la presenza del trafficante di esseri umani Abd al-Rahman al- Milad, meglio conosciuto come Bija, all’incontro di Mineo, in Sicilia, nel 2017 con le autorità italiane per arrivare ad un accordo e bloccare così le partenze di profughi da quel Paese verso il nostro.
La nostra solidarietà va anche alla giornalista freelance Nancy Porsia, che per prima ha indagato sul caso e che è stata anch’essa minacciata. Ogni intimidazione nei confronti dei giornalisti che svolgono il loro lavoro è intollerabile, ma queste minacce dimostrano, ancora una volta, l’estrema importanza per la vita democratica e civile del Paese di cercare le notizie, approfondirle sul campo e svelare tutte le trame oscure che avvolgono, in questo caso, i trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo. Il nostro abbraccio di sostegno va anche al direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, e a tutta la redazione.
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