“Inaccettabile morire perché si sta svolgendo il proprio lavoro”
Daphne Caruana Galizia avrebbe avuto oggi 55 anni e una carriera brillante ancora davanti. Invece, siamo qui oggi a renderle omaggio perché il suo impegno e la sua dedizione come giornalista l’hanno portata via troppo presto.
Questa settimana segna due anni dall’assassinio brutale della giornalista investigativa maltese. È triste, ma allo stesso tempo necessario, ricordare l’importanza della libertà di espressione e di stampa in paesi democratici come i nostri.
È drammatico pensare che nel XXI secolo ci sia ancora bisogno di moniti a difesa dei diritti e delle libertà dei cittadini: questi sono il fondamento dei nostri valori europei e devono essere protetti e rispettati quotidianamente.
Morire perché si sta svolgendo correttamente il proprio lavoro è semplicemente inaccettabile ed è raccapricciante pensare che secondo i dati pubblicati in occasione del World Press Freedom Day, nel 2018 sono morti ben 95 giornalisti. Inoltre, sempre secondo il World Press Freedom Index, soltanto un Paese su 4 può definire libera la sua informazione, nonostante la stampa sia uno dei capisaldi dei nostri sistemi democratici.
Vogliamo incoraggiare e sostenere il percorso della giustizia, il lavoro della magistratura e delle autorità maltesi nel tentativo di fare piena luce sull’efferato omicidio di Daphne.
Voglio manifestare apertamente la mia vicinanza e il mio sostegno a tutti quei giornalisti, uomini e donne coraggiosi, che come Daphne, sono costretti a sacrificare qualcosa della loro vita, se non la vita stessa, per la ricerca di uno dei beni più preziosi delle nostre democrazie: la verità. Il Parlamento europeo vuole essere custode dei valori di Daphne Caruana Galizia.
* Presidente del Parlamento Europeo
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