Roma 10 ottobre, “No prison”
Giovedì 10 ottobre a Roma, con inizio alle ore 10, si tiene alla Fondazione Basso il seminario internazionale “No Prison”, con le relazioni dell’autore del manifesto “No Prison” Livio Ferrari e del giurista Luigi Ferrajoli.
A seguire due tavole rotonde su “Le ragioni del manifesto per l’abolizione del carcere” e “La desolante scena dell’esecuzione penale in Italia”, coordinate dal direttore di Avvenire Marco Tarquinio, che vedranno la presenza di Gherardo Colombo, Giulio Cainelli, Francescio Ceraudo e Maria Brucale la prima; Mauro Palma, Valerio Spigarelli, Patrizio Gonnella e Elisabetta Zamparutti la seconda.
Le conclusioni sono affidate a Giuseppe Mosconi sul tema “La sostanziale non riformabilità del carcere”.
La giornata successiva, venerdì 11 dalle ore 10, si svolgerà l’assemblea costituente del “Movimento No Prison” con l’approvazione dello statuto e la nomina del portavoce.
“No Prison” intende proporre i seguenti metodi e, insieme, obiettivi:
- Riduzione considerevole dei numeri della detenzione. A fronte dell’enorme quanto inutile mole di sofferenza umana che l’istituzione carceraria comporta, promuovere lo sviluppo di ulteriori provvedimenti alternativi alla stessa, riservando eventuali misure reclusive a casi di estrema pericolosità, pur sempre nel rispetto dei diritti umani.
- Decostruzione delle astrazioni e generalizzazioni del sistema penale. Gestire i comportamenti devianti e antisociali tenendo conto della specificità dei motivi, delle storie di vita, delle condizioni socioculturali che caratterizzano l’esperienza dei soggetti coinvolti, al fine di trovare risposte che prevengano il diffondersi di culture vendicative, processi di stigmatizzazione ed emarginazione.
- Analizzare e risolvere i conflitti. Riconoscere la natura dei conflitti di cui i fenomeni devianti e delittuosi sono espressione e promuovere, tramite il riconoscimento dei danni sociali implicati, forme di risoluzione degli stessi e di riconciliazione, nella prospettiva della ricomposizione dei legami sociali.
- Oltre la cultura della vendetta. Superare la cultura vendicativa e patibolare che sta a fondamento dell’istituzione carceraria, prevalendo nei fatti sulle funzioni rieducative e sugli estemporanei tentativi di riforma, per introdurre metodi alternativi di gestione dei comportamenti devianti e illeciti, abbandonando l’idea di retribuire “il male con il male”, per elaborare risposte adeguate alla specificità di ogni singolo caso e soggetto, de-costruendo le rappresentazioni degli stessi determinate da pregiudizi e stereotipi produttori di stigma sociale.
- Informazione e coscienza estese. Promuovere attorno alla questione penale e carceraria la diffusione di informazione, conoscenza, ricerca, analisi, riflessione, dibattito, che orientino i teorici, gli addetti ai lavori, i soggetti istituzionali, gli operatori, l’opinione pubblica alla consapevolezza e alla solidarietà, nella prospettiva di modifiche normative orientate al superamento dell’istituzione carceraria.
Il seminario si propone essenzialmente tre obiettivi:
a) Mettere in luce e documentare gli aspetti problematici e negativi che caratterizzano oggi l’istituzione carceraria.
b) Approfondire sul piano teorico e analitico le ragioni che portano a sostenere la necessità, oggi in particolare, di superare l’istituzione carceraria, nella prospettiva della sua abolizione.
c) Porre le basi per la trasformazione del movimento “No Prison” in una struttura associativa organizzata, per poter così perseguire efficacemente i suoi obiettivi.
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