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Dati drammatici su persone scomparse e vittime di estorsioni, usura e mafie

Piero Innocenti il . Criminalità, SIcurezza

racketNel “dossier Viminale” sulle attività e i risultati conseguiti nel settore della sicurezza pubblica, presentato a ferragosto dall’ex ministro dell’interno Salvini, in occasione della rituale riunione del Comitato Nazionale per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza, vi sono alcuni dati che lasciano sbalorditi.

Sono, intanto, quelli relativi al fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura, ambito che viene seguito, da anni, da un Commissario straordinario del Governo.

Ebbene, nel periodo che va dal primo agosto 2018 al 31 luglio 2019, sono state esaminate 2.043 domande (alcune centinaia sono ancora in fase istruttoria) per un totale di 13,2 milioni di euro deliberati di cui 10,1 milioni destinati a 674 vittime di estorsione e 3,1 milioni a vittime di usura.

Si tratta, in realtà, di numeri modesti rispetto al fenomeno criminale nella sua globalità come emerge anche da alcune relazioni istituzionali su tutte quelle della Direzione Investigativa Antimafia (DIA). Una vera piaga sociale che investe, in particolare, gran parte delle regioni del centro-sud Italia ma anche in alcuni Paesi dell’UE ed extra europei dove si sono insediate cellule delle mafie italiane.

Altro denaro viene erogato sempre da un Commissario governativo ad hoc, in tema di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso (670 le domande presentate e 32,4 i milioni di euro erogati) e per le vittime di reati violenti  (70 domande presentate per un totale di 219 mila euro).

C’è, poi, un Commissario (sempre straordinario) del Governo per le persone scomparse ed anche in questo settore i dati sono drammatici.

Sempre nel periodo sopra indicato, presso gli uffici/comandi delle forze di polizia sono state presentate 15.095 denunce di persone “sparite” (una media giornaliera di 41 casi), di cui 9.711 ritrovate e 5.384 per le quali sono ancora in atto le ricerche. Un dato di per se già impressionante che suscita maggiore sconforto ove si rifletta che delle 5.384 persone indicate ben 3.674 sono minori e di queste 513 italiani e 3.161 stranieri.

E’ possibile che in diversi casi si tratti di allontanamenti volontari ma è altrettanto certo che dietro la scomparsa di queste persone vulnerabili vi siano delinquenti e persone ignobili per soddisfare le altrettanto ignobili richieste provenienti dai turpi mercati della pedofilia, del commercio di organi quali “pezzi di ricambio”.

Ambiti nei quali ci vorrebbero leggi severissime e grandi sforzi investigativi e di coordinamento che potrebbero ben essere realizzati a livello locale (con i Prefetti), e nazionale  con le strutture già esistenti (il Dipartimento della Pubblica Sicurezza) e magari ampliando le competenze, sul piano del coordinamento investigativo, della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo (DNAA) su questo specifico fenomeno.

Insomma, si può pensare di fare qualche passo in avanti accantonando quelle burocrazie centrali che erano nate, appunto, come “straordinarie” e che sono ormai diventate ordinarie e servono solo per elaborare dati, come mi ricordava confidenzialmente, molti anni fa, il prefetto Rino Monaco, scomparso nel 2018, dopo aver svolto le funzioni di Commissario straordinario nei settori suindicati.

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