Milano, l’ultimo saluto a Borrelli
Un uomo, un credente, che nell’ultimo periodo era profondamente innamorato della Bibbia, per questo aveva scelto le sue letture per la funzione funebre. Così il parroco della Chiesa di Santa Croce, nel quartiere milanese dell’Acquabella, oggi ha ricordato il magistrato Francesco Saverio Borrelli durante le sue esequie pubbliche. Letture che hanno toccato i temi del giudizio e del perdono, da Ezechiele e all’Apocalisse.
“Un uomo che ha speso la sua vita per il bene comune, la giustizia, il senso del dovere, la lotta alla corruzione. Ligio sino alla fine alla lotta, per un’Italia più libera e bella. E’ stato un uomo leale, coerente, vicino alla gente. Questo era il suo quartiere, dove tutti lo salutavano. Qui in Santa Croce i suoi nipoti hanno ricevuto i loro sacramenti”, ha raccontato il parroco nell’omelia.
Un applauso spontaneo è scoppiato nella chiesa calda e gremita, così come è stato sul sagrato al passaggio del feretro, prima dell’inizio della funzione.
“Papà mio adorato ci siamo sempre divertiti a ritenerti immortale. E ora sono qui di fronte alle tue spoglie mortali – ha esordito con la voce rotta la figlia Federica – Siamo stati figli finora e ora siamo orfani. Siamo smarriti. Con chi ironizzerò del mondo? Non ci sarai più a spronarmi e ad accarezzarmi la testa. Sei stato un grande papà, sempre presente. Grazie per avermi mormorato con l’ultimo soffio di voce ti voglio bene. Te l’ho ripetuto anche io ma con pudore perchè non ammettevo di salutarti”, ha concluso.
Presenti, chi nelle prime file, chi confuso tra la gente, molti colleghi di Borrelli e rappresentanti delle autorità cittadine: Francesco Greco, Armando Spataro, Alessandra Dolci, Livia Pomodoro, Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo, Alberto Nobili, Roberto Alfonso, Edmondo Bruti Liberati, Maurizio Romanelli, Paolo Ielo, Marina Tavassi, Lamberto Bertolè e Basilio Rizzo.
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