Dalle mafie ai cittadini
«Vogliamo che lo Stato sequestri e confischi tutti i beni di provenienza illecita, da quelli dei mafiosi a quelli dei corrot-ti. Vogliamo che i beni confiscati siano rapidamente confe-riti, attraverso lo Stato e i comuni, alla collettività per creare lavoro, scuole, servizi e lotta al disagio». Cominciava così la petizione promossa venticinque anni fa da Libera – oltre un milione di firme raccolte – per chiedere l’approvazione della legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie.
Dalla prefazione di Don Luigi Ciotti
Arriva in libreria il volume “Dalle mafie ai cittadini” scritto da Alessandra Turrisi e Toni Mira, giornalisti riconosciuti sensibili ed esperti da sempre su questo tema. Entrambi riescono a coniugare in questo testo l’alta, rigorosa professionalità con l’etica e la passione civile, raccontando attraverso alcune storie emblematiche la meraviglia di questo Bene sorto dal male, di questi luoghi che sono stati e continuano ad essere per tante persone, a volte per interi territori, strumenti di riscatto sociale, culturale e civile.
Dal 1996 a oggi, ben 14mila beni – tra case, terreni e attività – sono stati confiscati e restituiti alla comunità in tutta Italia. I beni delle mafie sono beni rubati alla comunità, dunque beni che alla comunità, legittima proprietaria, devono essere restituiti.
Un’inchiesta moderna, che ai dati preferisce le storie fatte di persone e luoghi, per raccontare uno spaccato di storia d’Italia fatta di riscatto, giustizia e imprenditoria pulita.
Toni Mira, Alessandra Turrisi
Dalle mafie ai cittadini
La vita nuova dei beni confiscati alla criminalità
Edizioni San Paolo, 2019
Pagg. 256, € 18,00
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