NEWS

Convertiti, rassegnati e opportunisti

Tonio Dell'Olio il . L'analisi

palazzo_chigi_1Talvolta mi succede di incontrare tecnici o politici che hanno ricoperto importanti incarichi di governo nel corso degli anni nel nostro Paese. Li ascolto sempre molto volentieri, li ascolto con attenzione, sui diversi temi.

Puntualmente mi ritrovo sorpreso e spiazzato dalla loro analisi lucida e spietata sulla situazione generale e del contesto di loro pertinenza e, soprattutto, dalle “ricette” – a volte veramente rivoluzionarie – che prescriverebbero per migliorare la congiuntura a partire dall’attenzione a coloro che fanno più fatica ad arrivare alla fine del mese, alle politiche su ambiente, cooperazione internazionale, lavoro ecc..

Analisi e soluzioni che non riesco a non condividere. Poi faccio mente locale all’azione dei governi in cui hanno ricoperto il ruolo di ministro o sottosegretario e mi rendo conto che ben poco avevano fatto quando ricoprivano quegli incarichi.

Delle due l’una: si è trattato di una sorta di conversione postuma oppure non c’è speranza che il sistema lasci spazio al cambiamento radicale?

La terza ipotesi sarebbe l’opportunismo ma non ci voglio nemmeno pensare.

Resto con questo dilemma e lo pongo anche alla riflessione dei lettori. È un dubbio sincero e non retorico perché non voglio esprimere giudizi frettolosi. Una cosa è certa: rassegnarsi non va bene e non produce alcun mutamento.

Infine mi confermo nella consapevolezza che ogni cambiamento parte dal basso e che a tutti i cittadini spetta di esercitare il dovere di marcare stretti coloro che sono chiamati a governare la nazione.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link